giovedì 17 dicembre 2015

Capitani

Hanno vestito la maglia granata quando essere capitani della Reyer era una responsabilità quasi istituzionale nei confronti della città.

Averli ancora con noi è stato un privilegio e nei loro sguardi e nei loro volti leggiamo la loro storia, quella della Reyer e un po' della nostra.

(I tre "ritratti" sono stati realizzati da Sandro Beccari, vice-presidente dell'Associazione Costantino Reyer, durante la serata degli ex granata dello scorso 1° dicembre).



Giorgio Cedolini, capitano della Reyer negli anni Sessanta
(foto di Sandro Beccari)





Stefano Gorghetto, capitano della Reyer degli anni Settanta
(foto di Sandro Beccari)




Giovanni "Nane" Grattoni, capitano della Reyer negli anni Ottanta
(foto di Sandro Beccari)

venerdì 4 dicembre 2015

La storia granata a cena con la "Costantino Reyer"


Una serata per ritrovarsi e al contempo valorizzare il patrimonio di esperienza dei grandi ex della Reyer. Notevole la soddisfazione per l'Associazione Culturale Costantino Reyer, che martedì sera ha riunito alla Bio-osteria del PalaPlip di Mestre alcuni tra i più importanti giocatori, tecnici, dirigenti e arbitri della storia granata.


Una visione dall'alto della bella tavolata

A partire da Tonino Zorzi, allenatore-simbolo della Reyer, arrivato insieme a Nane Grattoni e Giovanni Pujatti. Gradita sorpresa dell'ultim'ora è stata la presenza di Stefano Gorghetto, icona dei tifosi reyerini degli anni Settanta e Ottanta e tra i più fulgidi talenti mai usciti dal vivaio granata. E poi Frank Vitucci, Giorgio Cedolini, Franco Ferro, Tullio De Piccoli, Franco De Respinis, Stefano Cazzaro, Pierluigi D'Este.


John Pujatti a destra, con il "suo capitano" Stefano Gorghetto

Da molto tempo non si ritrovavano tutti insieme così tanti personaggi che hanno segnato la storia della pallacanestro veneziana. “Per noi è stato un piacere riunire così tante figure di riferimento, di generazioni diverse, accomunate dell'amore per la Reyer – veri e propri esempi per noi che negli anni passati indipendentemente dalla generazione li abbiamo seguiti-commenta il presidente dell'Associazione David Marchiori. “E' stato apprezzato lo spirito della cena e condivisa l'idea che un simbolo sportivo va molto oltre il campo da gioco e la stretta attualità. Facciamo tesoro di questo capitale sociale per contribuire a far crescere una coscienza sportiva comune.”


Come sempre imperdibile la storia della pallacanestro raccontata dal Paròn, Tonino Zorzi


Durante la serata è stata proiettata in continuo la Unofficial Hall of Fame della Reyer, il museo virtuale granata creato in occasione dei cinque anni della Costantino Reyer e disponibile sul sito web dell'Associazione all'indirizzo www.costantinoreyer.blogspot.it

mercoledì 2 dicembre 2015

In ricordo di Roberto Paties Montagner

L’Associazione Culturale Costantino Reyer si unisce alla città di Venezia nel cordoglio per la morte di Roberto Paties Montagner, grande sostenitore reyerino.
La sua scomparsa prematura addolora tutti noi e in particolare chi tra noi lo ha conosciuto di persona, da bambini correndo per Campo Santa Maria Formosa, da ragazzi ai tempi della Dien’ai, fino ad oggi nelle spensierate domeniche al Taliercio per sostenere insieme quella Reyer che tanto amava.
Scossi dalla commozione rivolgiamo un pensiero particolare alla sua famiglia.

L’Associazione Culturale Costantino Reyer

venerdì 20 novembre 2015

Sergio Stefanini e la “prima” all'Arsenale: la Unofficial Reyer Hall of Fame presenta la sfida Milano-Venezia

Un giovane Sergio Stefanini in maglia Reyer
Olimpia-Reyer non è una partita qualsiasi. Certo, in tempi di squadre fatte dagli agenti, roster imbottiti di stranieri di passaggio e investimenti più di immagine che di sostanza, fa quasi compassione tirare in ballo la storia.

Eppure quella di Milano-Venezia ha quarti di nobiltà cestistica che poche altre sfide in Italia possono vantare. Basterebbe ricordare che si tratta della partita più antica della Serie A (la prima tra Reyer e Borletti risale al 1934). La Hall of Fame non ufficiale dell'Associazione Culturale Costantino Reyer di questa lunga vicenda racconta due capitoli che vale la pena ricordare.

Quella di Sergio Stefanini, il primo “campione” della pallacanestro italiana. Affermatosi in maglia Reyer a cavallo della seconda guerra mondiale e consacratosi con le “scarpette rosse”, delle quali contribuì in materia determinante a fondarne il mito.
Una figura ineguagliabile, ancora troppo poco conosciuta e ricordata e che meriterebbe di essere valorizzata da entrambe le società, magari con un trofeo a lui intitolato, magari giocato con divise storiche, in un contesto speciale (all'aperto, perché così quasi sempre si giocava ai suoi tempi).

E poi c'è la storia della prima partita di sempre giocata all'Arsenale di Venezia nel 1977, proprio tra Reyer e Olimpia, allora targate Canon e Cinzano. Una partita memorabile, anche per i suoi protagonisti. Tra cui un Mike D'Antoni al suo esordio in Europa, che chiude la sua prima partita in maglia Olimpia con una sconfitta bruciante, decisa da due tiri liberi di Neal Walk in un palazzetto stracolmo di gente e di gioia.

Questo e altro nella Unofficial Reyer Hall of Fame.

Buon Reyer-Olimpia a tutti!



lunedì 2 novembre 2015

Unofficial Reyer Hall of Fame: il ritorno della Reyer in Spagna 34 anni dopo la finale "maledetta"

Dalipagic al tiro, nel finale dei tempi regolamentari
Sono passati trentaquattro anni da quel giorno. Trentaquattro anni dalla finale di coppa più pazza mai vista in Europa. Il sortilegio che condannò la Reyer a rincorrere i fantasmi di una vittoria già assaporata, a vagare sulle tracce di un'ossessione sportiva che ancora oggi non dà tregua.

La squadra granata, sulle ali del successo di Sassari, torna domani in Spagna per il quarto turno di Eurocup per sfidare il Valencia Basket. Torna in Spagna, dove vide sfumare il trionfo europeo in Coppa Korac il 19 marzo del 1981 per mano della Joventud di Badalona.

Ancora oggi non è possibile dare una spiegazione razionale a quello che accadde sul parquet del Palau Blaugrana. Però è possibile provare a rivivere quei momenti grazie al racconto presente nella Unofficial Hall of Fame reyerina, nell'apposita sezione dedicata alle partite memorabili della storia granata.

Vamos Reyer!


P.s. Qualche mese dopo la finale la Reyer tornò di nuovo in Spagna, questa volta a Badalona, sempre in coppa Korac e ancora una volta fu la Joventud a prevalere prima del riscatto all'Arsenale di qualche settimana dopo.






venerdì 30 ottobre 2015

Unofficial Reyer HofF: pubblicati il profilo di Rico Garbosi e l'omaggio allo spareggio di Bologna


Due nuove storie granata da riscoprire nella Hall of Fame non ufficiale della Reyer. Questa settimana sono stati pubblicati il profilo di Enrico Garbosi e il ricordo dello spareggio di Bologna '64.

Enrico Garbosi è a tutti gli effetti una delle figure fondamentali della storia reyerina: sia per il determinante contributo da giocatore nella conquista dei due scudetti, sia per l'influenza avuta sulla storia della pallacanestro italiana nel primo dopoguerra da allenatore.

Non fa ancora parte della Hall of Fame della Fip, ma la sua presenza andrebbe seriamente considerata. Oltre ai due scudetti da giocatore con la Reyer, ha conquistato due tricolori storici, il primo della Comense (seguito da altri tre) in campo femminile e il primo di Varese in quello maschile.

Non si contano le giocatrici e i giocatori "svezzati" nel corso della sua carriera. Valga per tutti l'intitolazione del prestigioso trofeo giovanile che si tiene a Varese e che ancora oggi ne porta il nome. La sua nomina nella Hall of Fame nazionale prima o poi arriverà. Intanto gli dedichiamo uno spazio inamovibile e inconfutabile (il primo nell'apposita sezione "giocatori") in questa galleria delle glorie granata.

L'altra novità della Unofficial Hall of Fame, nella sezione dedicata alle partite memorabili della Reyer, è il ricordo dello spareggio di Bologna, con il quale nel 1964 la squadra granata tornò in serie A dopo quasi un decennio di assenza.

Fu una vittoria fondamentale per il destino della Reyer, che grazie a quella promozione entrò nel giro della pallacanestro di vertice che si avviava a diventare davvero uno sport di interesse nazionale. Il merito fu di Giulio Geroli e di una formazione "tutta veneziana", un gruppo fantastico che ancora oggi fa squadra sulle tribune del Taliercio per seguire le vicende odierne della Reyer.

Unofficial Reyer Hall of Fame

giovedì 22 ottobre 2015

"Unofficial Reyer Hall of Fame": viaggio virtuale nella storia granata

A sinistra Carmelo Vidal (archivio Tonini-VIdal); a destra Carlo Recalcati (Foto Sogliani) 

Il meglio della storia granata in un percorso virtuale tra immagini d'epoca e suggestioni narrative, ispirate dai campioni e dalle grandi sfide della Reyer. L'Associazione Culturale Costantino Reyer, per festeggiare i suoi cinque anni di attività a favore della divulgazione della storia reyerina e della promozione della cultura sportiva, presenta la UnofficialHall of Fame della Reyer – viaggio non riconosciuto nella storia reyerina”.

«Volevamo ricordare questi primi cinque anni dell'Associazione rendendo omaggio alla storia della Reyer non con una semplice collezione di cimeli, ma proponendo un vero e proprio percorso tra le vicende più significative ed emozionanti del nostro passato» spiega il presidente della “Costantino Reyer” David Marchiori.

«La scelta di dare vita a questa Hall of Fame non ufficiale è uno stimolo per ricordarci quei punti fermi della storia granata che appartengono a tutti noi e vogliamo condividere. È un lavoro che non inizia ieri, per realizzarlo abbiamo messo insieme le tante informazioni e i materiali raccolti in questi cinque anni. Dopodiché non abbiamo fatto altro che mettere in fila i reyerini che già fanno parte delle diverse Hall of Fame esistenti (da quella mondiale di Springfield, a quelle della Fiba e della Fip), accostando alcune figure d'eccezione che non potevano rimanere fuori. Infine, abbiamo aggiunto una sezione che sarà in continuo aggiornamento dedicata ai reyerini di ogni epoca per completare l'album di famiglia. Non abbiamo pretese di esaustività, il tutto si completerà col tempo». 

La galleria virtuale comprende non solo la Hall of Fame dei giocatori e degli allenatori granata, ma anche una selezione delle partite memorabili e il ritratto inedito delle “case della Reyer”, da Palazzo Diedo fino al Taliercio. I profili di giocatori e allenatori saranno aggiornati nel corso della stagione, mentre l'elenco completo dei contenuti è già disponibile nella parte introduttiva della galleria.

«Iniziamo proponendo i profili di Carmelo Vidal e Charlie Recalcati. L'allenatore dei due scudetti granata e quello che potrebbe riportare dopo settantatré anni il titolo in laguna. È il nostro in bocca al lupo, in barba alla superstizione, alle squadre guidate da coach Recalcati e coach Liberalotto, per una stagione ricca di soddisfazioni. Con l'augurio che possano ripercorre la storia dei grandi reyerini del passato e al contempo riscriverla».


Visita la Unofficial Reyer Hall of Fame


Foto Vidal: per gentile concessione della famiglia Tonini-Vidal
Foto Recalcati: Francesco "Franz" Sogliani

giovedì 28 maggio 2015

La voce del Paròn, nella notte del trionfo granata


Le parole del Paròn riecheggiano limpide nel silenzio del PalaPlip. Eppure abbiamo appena assistito ad una delle partite più tese mai viste al Taliercio. Esacerbata, esasperata, esagerata. Sembra invece tutto così lontano e attutito, adesso. È possibile sentire ogni stilla di emozione che si sedimenta. La voce di Zorzi ci culla e ci insegna.

«Allora, coach, cosa ci dice di stasera?»
«Che son felice, fioi». 
E il sorriso è largo così.

Nel parterre del Taliercio a fargli da scudo c'era il grande John Pujatti. Attorno a loro il sempre compatto manipolo delle glorie granata, da Vianello a Ferro, da Lessana a Silvestrin. C'era persino il grande Elvione Pierich, con la sua criniera canuta, vecchio leone simbolo della Reyer che non si arrende mai. Proprio come ieri sera.

Seduti a tavola, il “nostro” Tonino ci tiene a sottolineare l’avvio di partita di Benjamin Ortner. La roccia austriaca su cui si sono infranti i muscoli d’ebano canturini nel primo tempo. Senza il suo apporto Cantù forse avrebbe spento ogni ardore e non ci sarebbe stato spazio per la successiva rimonta.

Il contrasto è forte. Ogni gesto adesso è misurato e possiamo riconoscere ogni singolo suono. Poco prima era impossibile distinguere qualsiasi cosa ed eravamo immersi in un unico assordante rumore. Il delizioso Blanc de Blancs di John in questo momento sembra il nettare di un altro pianeta. Tanto brillante all'occhio e pulito al palato, da non sembrare reale.

La notte scivola via negli inevitabili excursus della memoria. Il nocchiero del tempo è sempre lui, il Paròn. Non sappiamo come, ma finiamo per ascoltare la storia bella e triste di Manuel Raga, il messicano volante della grande Ignis. Poi si passa a parlare di eleganza e quindi di Steve Hawes, dei suoi movimenti deliziosi e di quel passo e tiro spiegato agli arbitri italiani, che finalmente ne compresero il significato tecnico.

Non può mancare l'episodio del tabellone distrutto da Carraro durante il riscaldamento e rimesso a posto in tempo di record da Scarpa, il mitologico custode della Misericordia. E poi le scorribande di mercato insieme a Lelli, su e giù per la penisola con una preferenza per le sortite oltre il Tagliamento a pescare talenti, fino in riva all'Isonzo.

Come quella volta per Pierich, che Zorzi voleva a tutti i costi e Lelli portò a casa senza scucire una lira. Elvio, proprio lui, “l'unico in grado di difendere su Chuck Jura”. Zorzi dixit. Il grande Elvio, capace di piangersi nella barba, a dirotto come un bimbo, dopo una sconfitta perché la squadra non aveva dato tutto. E viene da pensare al nostro Tomas Ress, che con la schiena a pezzi tutto ha dato, ai suoi sette minuti e i dieci punti di gloria, con cui ha distillato l'acquavite del basket che ha fatto impazzire il popolo granata.

Tutto appare più chiaro e normale adesso. Il grande John si porta via Tonino per scortarlo nella sua Gorizia. Rimane il tempo per un'ultima istantanea.

“Brutti, sporchi e vincenti”


 Almeno per stasera.

venerdì 17 aprile 2015

Una serata indimenticabile a Villa Parens, la Reyer e la sua storia ospiti di John Puiatti


(I) Uno dopo l'altro arrivano a Villa Parens gli amici di John Puiatti. Prima la coppia Gianolla-De Piccoli, insieme alla delegazione dell'Associazione Culturale Costantino Reyer. Poi tocca ai “fischietti d'oro”, la coppia Cazzaro-D'Este eccezionalmente di nuovo insieme, e il maestro Gorlato. Arriva anche Nane Grattoni, seguito a ruota da Milani, Frezza, Pressacco, i fratelli Savio. Spunta Frank Vitucci: è lui la sorpresa della serata. Subito dopo tocca al “Paròn”, Tonino Zorzi e tutti si stringono intorno a lui. Ti giri e ti accorgi che c'è anche Sergio Tavcar, altro mito assoluto. Alla fine arrivano anche i “goriziani”, capitanati dal sempreverde Ardessi. Si può cominciare.


Nei calici: i primi Blanc de Blancs cominciano a sprigionare tutto il loro perlage. La caponata di carciofi di David Marchiori è una delizia da far accapponare la pelle.







(II) Reso omaggio doveroso alla cantina, è il momento della foto che deve tramandare il ricordo della serata, calici alla mano. 








(III) Gli ospiti si sistemano attorno al tavolo imperiale. I cuochi entrano in azione, ma rimarranno sempre in compagnia, grazie all'affaccio della meravigliosa cucina a vista. John Puiatti accoglie gli amici con voce piena e sincera. Perfetto padrone di casa, per tutta la serata avrà una parola ed un gesto per ogni commensale. Legge il saluto pervenuto dalla Florida del “principe” Stefano Gorghetto.

A tavolaun clamoroso prosciutto crudo accompagna il tintinnio del Blanc de Blancs, colonna sonora della serata insieme al Boss, Bruce Springsteen.







(IV) Dopo gli onori di casa, John cede la parola con riverenza al Paròn Zorzi, che va dritto al cuore e ricorda Fabio Marzinotto. Chiede per lui un minuto di raccoglimento, invitando ad immaginare tutti insieme il fischio prima del silenzio. È sembrato davvero di sentirlo. È sembrato anche di rivedere Fabio, al centro del campo che saluta gli amici di una vita. È il time-out più triste e più sentito mai chiamato dal Paròn.






(V) Alle pareti scorrono immagini d'epoca, nei calici invece un Ribolla d'annata. Il clima è elettrico quanto quello di un derby (fa un certo effetto l'accoppiata Grattoni-Pressacco), ma anche disteso come una tiepida sera d'estate. In un angolo della grande tavola, discutono gomito a gomito Zorzi e Tavcar: mai vista tanta sapienza cestistica in così poco spazio.

Nel piatto: entrano in scena le sarde in saor su base di cipolle di Tropea, alla maniera delle Ombre Rosse, dolci come certi ricordi che si rincorrono attorno alla tavola.






(VI) La serata è un continuo crescendo, come il menù. È il momento del risotto al Blanc de Blancs, preparato espresso da David Marchiori. Si tratta di una rivisitazione del risotto allo champagne, senza gli orpelli anni Ottanta, reso asciutto da una cottura rigorosa, bilanciato nell'acidità, impreziosito da un tocco di pepe esotico. Il risultato è un concentrato di armonia, come certe azioni di squadra, in cui il tutto finale è superiore alla somma delle sue singole parti.

Nei calici: si passa al Sauvignon, degnissimo gregario che porta blocchi e difende, per esaltare il talento che c'è nel piatto.





(VII) Il ricordo di Zanon, declamato dal compagno di infine trasferte Gorlato, riempie la sala di emozione e consapevolezza per ciò che sono stati quegli anni, esaltanti, densi, irripetibili, dentro e attorno al parquet. Gli stessi anni raccontati dalla speciale tribuna stampa composta da Luigi Maffei, storica firma del Gazzettino e Sergio Tavcar, immortale voce di TeleCapodistria. Il primo rievoca i time-out vissuti dall'interno di un derby infuocato al Taliercio tra Mestre e Reyer; il secondo regala la sceneggiatura di un immaginifico contropiede, protagonisti Kicanovic e Carraro, supportato da una mimica ultraterrena.

Nel piatto: l'osteria Ombre Rosse propone seppie in umido con piselli, sincere e sazianti, a chiudere con concretezza il gran lavoro della cucina.





(VIII) Scocca la mezzanotte. È il momento dei saluti, ma non c'è tristezza. Piuttosto la consapevolezza che quel filo granata che unisce chi ha la Reyer nel cuore è stato ritrovato e basterà custodirlo per rivedersi ancora. Intanto John accompagna ogni singolo ospite. Indica la strada di casa. La stessa che ci porterà a ritrovarci, c'è da scommetterci.



Foto: Sandro Beccari
Testi: Alessandro Tomasutti
Piatti: David Marchiori

martedì 31 marzo 2015

In ricordo di Fabio Marzinotto


Quanto volte, un po' scherzando, un po' sul serio, ci siamo detti: “Ma vi immaginate se facessimo una serata con Fabio Marzinotto? Chiamiamo Barbiero, Gianolla, Bortolini e pure Aldone Seebold. Li facciamo cantare tutti insieme e chiamiamo Tonino Zorzi a dirigerli!”.

Qualcuno poi stentava ancora a credere alla sua nuova professione e ogni volta partiva la stessa domanda: “Ma davvero è lui? Ma davvero canta? No ghe credo...”.

Il suo nome ricorreva, immancabile, ad ogni serata di nostalgia reyerina. Era sinonimo di scene scanzonate, ricordi divertiti, frammenti di anni difficili da dimenticare, di domeniche a gioire e soffrire, ridere e sudare, stretti sulle gradinate dell'Arsenale.

Anche nelle recenti serate dell'Associazione passate insieme ai suoi vecchi compagni di squadra, non mancava mai un ricordo, ma soprattutto un sorriso, che non fossero legati a lui.

Ciao Fabio. Ricordati di dire a Mario Geroli, Gigi Marsico, Guido Barbazza, Toni Lelli, Sergio Stefanini, Giancarlo Ligabue e a tutti gli altri, che cominciate ad essere un po' troppi lassù. E che ci mancate tanto.

Associazione Culturale Costantino Reyer



mercoledì 4 marzo 2015

Gli anni Ottanta della Reyer: le immagini della serata con De Piccoli e Gianolla

 Tullio De Piccoli e Andrea Gianolla: i protagonisti della serata


 Tullio De Piccoli


Andrea Gianolla



Il pubblico presente alla Bio-Osteria del PalaPlip


 Un momento della presentazione


 Foto di rito 1 con il fotografo e videomaker, Sandro Beccari


Foto di rito 2, con lo Chef nonché presidente della Costantino Reyer, David Marchiori

lunedì 2 marzo 2015

Una serata di emozioni insieme a De Piccoli e Gianolla


Un'altra serata di emozioni e ricordi a tinte granata. Tullio De Piccoli e Andrea Gianolla hanno aperto il loro bagaglio di esperienza in occasione del quinto e ultimo appuntamento stagionale di “Aperitivo Granata”, il ciclo di incontri sulla storia della reyerina organizzato dall'Associazione Culturale Costantino Reyer. 

Ospiti venerdì scorso della Bio-Osteria del PalaPlip di Mestre, De Piccoli e Gianolla hanno fatto rivivere alcuni dei momenti più belli degli anni Ottanta ai tifosi presenti. Il ritorno in A1, le imprese di Dalipagic, l'atmosfera magica dell'Arsenale: sono passati trent'anni, ma le emozioni sono ancora vive come non mai. 

«Eravamo un gruppo vero –, ha ricordato Gianolla. Al venerdì si pensava già a dove saremmo andati a mangiare la domenica sera dopo la partita. Tutti insieme, compresi gli stranieri». E lo stesso “Rambo” è ritornato anche sui difficili esordi sotto la guida di Zorzi. «Mi aveva preso di mira, anzi non mi considerava proprio. Mettevo tutto il mio impegno, ma non c'era verso. Ad un certo punto il medico sociale mi disse di prendermi una settimana e andare in montagna a pescare. Ero esaurito e fu lì che cominciai a perdere i capelli. Quello che mi brucia ancora oggi è non aver mai saputo il perché di quel rifiuto. Per fortuna poi arrivò Skansi e la mia carriera svoltò». 

Anche per De Piccoli quelle stagioni furono determinanti. «Arrivavo da un anno deludente a Fabriano, stavo finendo il militare. Ancora non sapevo se la pallacanestro sarebbe diventata davvero il mio mestiere. In chiusura di mercato arrivò l'offerta della Reyer che mi volle a tutti i costi. Se Zorzi mi fece crescere tecnicamente, Skansi lavorò su di me a livello mentale». Grandi maestri e grandi insegnamenti, che lo stesso De Piccoli cerca di trasmettere oggi a Dolo, dove allena nel settore giovanile. «Skansi non mi toglieva mai dal campo durante i momenti di difficoltà. Mi diceva di stare tranquillo, giocare e che ne sarei uscito con le mie forze. Per me fu una dimostrazione di fiducia fortissima e un insegnamento che non ho più dimenticato». 

Inevitabile poi il ricordo di Dalipagic e della sua impresa più incredibile, quella dei settanta punti alla Virtus Bologna. «Non era proprio vero che Praja rimase del tutto indifferente alla sua prestazione come spesso si racconta -, ha svelato De Piccoli. Ricordo benissimo che eravamo in spogliatoio durante l'intervallo, mentre lo speaker annunciava che aveva già segnato quaranta punti. Praja ebbe come un moto di sorpresa, si lasciò sfuggire un “Porca miseria”: nemmeno lui si era reso conto di cosa aveva fatto. E nel secondo tempo completò il capolavoro». Non solo lampi di classe, ma lezioni di vita. «Eravamo appena usciti dall'Arsenale e stavamo complimentandoci con lui per la prestazione incredibile – ha raccontato Gianolla.  Ad un tratto in cima ad un ponte, Praja si fermò e ci disse “Io ho fatto solo il mio dovere. Ma se l'ho fatto è per merito vostro. Senza di voi non ci sarei mai riuscito”. Una dimostrazione di umiltà e intelligenza che poteva venire solo da un campione assoluto». 

Per i due ex giocatori granata gli inviti non sono terminati: Gianolla è stato chiamato a Cantù (dove giocò per quattro anni, vincendo una coppa Korac), per assistere mercoledì prossimo al quarto di finale di Eurocup al Pianella contro l'Unics Kazan. De Piccoli invece sarà ospite dell'Olimpia Milano, assieme a tutte le ex “scarpette rosse” dell'epoca, per partecipare al ritiro della maglia di Mike D'Antoni il 13 marzo in occasione di Ea7 – Malaga di Eurolega.

mercoledì 25 febbraio 2015

Ne sentirete delle belle! Il saluto e l'invito di Andrea Gianolla




"Un grande saluto a tutti quelli che ancora oggi a distanza di tempo si ricordano di me e del mio trascorso nella Reyer.
Venite numerosi ne sentirete delle belle !!!"

Andrea Gianolla

lunedì 23 febbraio 2015

Una passione condivisa. Il saluto e l'invito di Tullio De Piccoli



Colgo l'occasione per ringraziare tutti gli appassionati "reyerini" e l'associazione "Costantino Reyer", che si prodiga per mantenere vivi questi momenti sportivi irripetibili delle le nostre vite.

Come si dice a volte uno vuole chiudere con il proprio passato, ma il passato non vuole chiudere con lui.


Gli anni ottanta alla Reyer sono stati per me gli anni che hanno determinato la mia crescita sportiva e umana e rimangono un marchio indelebile. Come non essere riconoscente a allenatori quali Tonino Zorzi e Pero Skansi, che mi hanno insegnato basket e allo stesso tempo hanno accresciuto la fiducia in  me stesso. Come non menzionare amici quali Andrea e Loris e tanti altri compagni di mille battaglie.


Quale migliore occasione per chiaccherare di basket e dintorni di una serata tra sportivi che condividono la stessa vera passione.


Un abbraccio a tutti voi,


Tullio

venerdì 20 febbraio 2015

Aperitivo Granata: De Piccoli e Gianolla raccontano gli anni Ottanta della Reyer


Venezia – Il ritorno in A1, le imprese di Dalipagic, ma anche le storie dei tanti giocatori cresciuti e lanciati dalla Reyer che andranno a cogliere trofei in Italia e in Europa. Le vicende cestistiche degli anni Ottanta saranno al centro dell'appuntamento stagionale con “Aperitivo Granata”, il ciclo di incontri sulla storia della Reyer raccontato dalla voce dei protagonisti organizzato dall'Associazione Culturale Costantino Reyer.

I personaggi al centro della serata di venerdì 27 febbraio (19.00) alla Bio-Osteria del PalaPlip di Mestre saranno due giocatori tra i più amati di quell'epoca: Tullio De Piccoli e Andrea Gianolla. Assieme hanno attraversato alcune delle stagioni più belle della storia reyerina, calcando i parquet della serie A1 italiana, allora il miglior campionato nazionale d'Europa. Sono gli anni dell'Arsenale ribollente di passione e di tifo. Sono gli anni di Dalipagic, delle sue strabilianti prestazioni, su tutte quella dei 70 punti contro la Virtus Bologna. Anni in cui la Reyer sembra poter tornare davvero ai vertici della pallacanestro italiana, grazie a stranieri di assoluto valore come Allen e Radovanovic e a giovani italiani cresciuti nelle giovanili (tra i quali Barbiero, Bortolini, Gianolla, Guerra, Nicoletti, Marzinotto, Seebold), o pescati con acume in giro per l'Italia (De Piccoli, Brusamarello, Masetti). 

Episodi inediti e aneddoti divertenti non mancheranno di arricchire la serata, che come al solito sarà accompagnata da immagini, documenti e filmati dell'epoca. Ma soprattutto sarà possibile cenare insieme ai protagonisti della serata alla Bio-Osteria diretta dallo chef David Marchiori.

L'Associazione Culturale Costantino Reyer invita 
tifosi e appassionati a partecipare alla serata.


Ingresso libero

giovedì 12 febbraio 2015

Varese '92 - il video integrale della partita tra Reyer e Pallacanestro Varese


Il video integrale della partita di Varese del maggio del '92 
che decretò la promozione della Reyer in A1 al termine dei playout.

Montaggio a cura di Sandro Beccari.

Dedicato a tutti i reyerini.

venerdì 30 gennaio 2015

Varese '92: tutti i canestri di Massimo Guerra




Il video dei canestri di Massimo Guerra nella partita 
Ranger Varese - Scaini Reyer Venezia del maggio del '92.

Il filmato, realizzato grazie al sapiente montaggio di Sandro Beccari,
è stato proiettato in occasione del quarto incontro del ciclo 
Aperitivo Granata dedicato agli anni Novanta. 

Protagonisti nell'occasione gli ex reyerini 
Massimo Guerra e Franco Binotto.


mercoledì 28 gennaio 2015

Guerra e Binotto ospiti di Aperitivo Granata. Il film della serata


Guerra e Binotto sul palco del PalaPlip, insieme 
ad Alessandro Tomasutti moderatore dell'incontro


Un'immagine del pubblico presente


Ancora Guerra e Binotto durante il loro racconto


 In amicizia: la tavolata finale alla Bio-Osteria


Foto di rito: Guerra e Binotto e nel mezzo lo chef  della serata
David Marchiori  presidente della Costantino Reyer



lunedì 26 gennaio 2015

Addio a Giancarlo Ligabue, presidente del "Rinascimento" granata

Giancarlo Ligabue al centro della foto, 
abbracciato a Djuric e Geroli (archivio Geroli)

Studioso, ricercatore, imprenditore, divulgatore. E grande appassionato di pallacanestro. Giancarlo Ligabue è stato questo e molto altro. Un veneziano di enorme levatura, dotato di un'ecletticità rinascimentale. 

E un autentico "Rinascimento" fu quello che visse la Reyer sotto la sua guida, dai primi anni Sessanta, fino alla fine dei Settanta.

Insieme a lui, la Reyer risale ai massimi livelli, la Misericordia torna a perpetuare il proprio mito. Insieme a lui, Geroli e i suoi ragazzi ridanno lustro ad un blasone senza tempo. Con lui arrivano Tonino Zorzi, stranieri straordinari, da Djuric a Sanford, da Ubiratan, a Hawes. Con lui esplode il vivaio granata che produce talenti del livello di Carraro e Gorghetto.

Ma soprattutto sotto la sua presidenza la Reyer salta sul treno della pallacanestro moderna, diventando una delle massime protagoniste degli anni Settanta, gli anni che cambiarono questa disciplina.

E tutto questo, solo restando in campo sportivo. 

L'Associazione Culturale Costantino Reyer si unisce al cordoglio della città di Venezia per la scomparsa di uno veneziano straordinario, di un reyerino straordinario.








martedì 20 gennaio 2015

Il saluto e l'invito di Massimo Guerra



"Un saluto a tutti i tifosi reyerini.

Sono orgoglioso e onorato di essere stato scelto insieme al mio amico Franco per rappresentare una parte di storia della nostra società del cuore e di avere la possibilità di rivivere insieme a voi momenti ed esperienze che mi sono rimasti dentro. 

A venerdi amici!"

Massimo Guerra

lunedì 12 gennaio 2015

Ritorna "Aperitivo granata" con gli anni Novanta di Massimo Guerra e Franco Binotto


Così diversi come giocatori, così simili nello svolgersi della loro lunga carriera. Sono stati forse gli atleti che più hanno acceso la passione dei tifosi granata prima del fallimento del '96. Il talento cristallino di Massimo Guerra e la grinta innata di Franco Binotto: due tra i migliori talenti lanciati dalla Reyer nella pallacanestro italiana saranno al centro del nuovo appuntamento con “Aperitivo granata”, il ciclo di incontri sulla storia reyerina raccontata dai protagonisti. La serata si svolgerà venerdì 23 gennaio (19.00) presso la Bio-osteria del PalaPlip di via San Donà a Mestre.

Sarà l'occasione per rivivere alcuni dei momenti più emozionanti della storia recente della Reyer, dal traumatico passaggio in terraferma, alla retrocessione in serie B, dal ripescaggio in A2, fino alla doppia impresa di Varese. Sarà allo stesso tempo il modo per rendere omaggio a due giocatori che, partendo entrambi da Venezia, hanno onorato la scuola cestistica granata con la loro lunga carriera lungo tutta la penisola e in piazze prestigiose.

Come sempre al termine dell'incontro, sarà possibile cenare insieme ai protagonisti della serata alla Bio-Osteria diretta dallo chef David Marchiori.

L'Associazione Culturale Costantino Reyer invita tifosi e appassionati a partecipare alla serata.


Ingresso libero