sabato 29 novembre 2014

Aperitivo Granata con Silvestrin e Ceron: dagli anni Settanta all'attualità



Un altro viaggio nel passato della Reyer, divertente e con spunti di attualità. I protagonisti sono stati i due ex reyerini Luca Silvestrin (nella foto con il piatto celebrativo delle sue 500 presenze in serie A) e Piero Ceron, in occasione del terzo appuntamento di Aperitivo Granata, il ciclo di incontri dell'Associazione Culturale Costantino Reyer dedicato alla storia reyerina. Nella serata tenutasi alla Bio-Osteria del PalaPlip di Mestre si è parlato degli anni Settanta, l'epoca del “basket-boom” a Venezia e Italia, sconfinando fino ai primi anni Ottanta. 

I compagni
Un periodo in cui il livello tecnico del basket italiano aveva toccato il suo apice. «Arrivavano stranieri quasi sempre fortissimi, non certo come adesso – ricorda Silvestrin. Erano solo due ma di grande qualità, gente che faceva la differenza. E anche di italiani forti ce n'erano davvero tanti». Non a caso a fine anni Settanta alla Reyer arrivano tra gli altri due nazionali come Della Fiori e Serafini. «Erano giocatori di alto livello. Serafini, per me che ero giovanissimo, è stato un fratello maggiore. E' lui ad avermi insegnato il mezzo gancio. Gli devo tantissimo». Per non parlare di Stefano Gorghetto o Lorenzo Carraro, allora bandiera della Reyer e che Piero Ceron ricorda bene. «Toccava a me cercare di difendere su di lui in allenamento. Era inarrestabile, fisicamente potente, un carattere tosto: non lo fermava nessuno». 

Gli allenatori
Figura di riferimento di quegli anni era il “Paròn”, ovvero Tonino Zorzi. Silvestrin. «Ha cresciuto intere generazioni di atleti. Noi giocatori di quegli anni gli dobbiamo tantissimo. Pretendeva molto, a volte era duro. Ma era come un padre. Difendeva il gruppo da tutto e da tutti, ti sentivi tutelato e per lui ti saresti buttato nel fuoco».
Tocca invece a Ceron raccontare del grande Aza Nikolic, il “professore”. «Più che un allenatore, era un santone. I suoi metodi erano di un rigore incredibile. Ricordo come fosse ieri l'allenamento fatto il 31 dicembre. Usciamo dall'Arsenale e al momento di salutarci ci dice “Ci vediamo domani alle nove”. Al momento tiriamo un sospiro di sollievo, pensando intendesse le nove di sera. Invece, dopo aver fatto una pausa, conclude lapidario: “Di mattina”». 

La finale di Barcellona
Passaggio obbligato nel sentiero dei ricordi, è la finale di coppa Korac dell'81, persa in maniera rocambolesca a Barcellona, che Silvestrin visse in prima persona. «Di quella sfortunata partita dobbiamo sfatare un falso mito. La palla persa non fu colpa di Nane Grattoni. Semmai erano le nostre “stelle” a essersi un po' nascoste sulla rimessa. Lui ebbe il coraggio di andarsi a prendere il pallone, ma era il meno indicato per vedersi fischiare un fallo, non essendo famoso. Infatti non glielo fischiarono e scivolò perdendo il pallone. Eravamo in stanza assieme, come sempre. E so bene quanto abbia sofferto quella notte». 

L'attualità
L'incontro con i numerosi tifosi presenti è stato anche un'occasione per parlare dell'attualità e del bel momento che sta vivendo il gruppo di Recalcati. «Questa squadra mi piace molto – è l'opinione di Silvestrin. La scelta vincente è stata quella di puntare sul gruppo di Siena e portarlo qui. E poi Recalcati è una garanzia. Questa squadra deve arrivare almeno in semifinale. Se così non fosse sarebbe una delusione». Segue ovviamente da vicino le vicende della prima squadra anche Piero Ceron, papà di Marco. «Il suo esordio in serie A è stata una bellissima soddisfazione. Ormai mi conoscono come il “papa di Marco” e la cosa fa davvero un bell'effetto».

lunedì 24 novembre 2014

Dai palloni di Grattoni, agli "Sbronzi di Rialto": il meglio della serata con Luca Silvestrin e Piero Ceron



Racconti, risate e ricordi nella serata dedicata agli anni Settanta della Reyer. Brillanti e affiatati Luca Silvestrin  e Piero Ceron, hanno soddisfatto la curiosità dei tanti appassionati intervenuti alla Bio-Osteria del PalaPlip di Mestre, nel terzo appuntamento di "Aperitivo Granata" organizzato dall'Associazione Culturale Costantino Reyer.



Dai maestri Zorzi, Guerrieri, Nikolic, alle stelle Dalipagic, Haywood e Carraro. Dalle sfide più accese, agli episodi più divertenti. Fino alle considerazioni sull'attualità. Non è mancato davvero nulla negli interventi dei due ex reyerini.

Di seguito qualche estratto della chiacchierata con Silvestrin e Ceron.

Silvestrin"Pochi sanno come è arrivato a Venezia Nane Grattoni. In realtà la Reyer era interessata ad un altro ragazzo del Cormons, un due metri, dal fisico promettente. Fu la società friuliana ad insistere perché la Reyer prendesse anche Grattoni. In cambio a Cormons arrivarono...quattro palloni! Fu un grande affare. Anni dopo Nane fu ceduto per diverse centinaia di milioni a Reggio Emilia".

Ceron: "Nella Reyer più forte di tutti i tempi, quella di Dalipagic e Haywood, c'è stato un altro giocatore che ha fatto un'impresa irripetibile. Angelo Bianchini. A lui spetta il record del mondo dell'espulsione più rapida di sempre: sei secondi! Appena entrato in campo ha sgambettato un avversario." Silvestrin: "In verità il povero Bianchini fu spinto da dietro da quella vecchia volpe di Della Fiori. Ma ad essere espulso toccò a lui".

Silvestrin: "Haywood era un giocatore di un'eleganza straordinaria, aveva un fisico perfetto. Era il nostro Bronzo di Riace (senza però il piccolo difetto dei Bronzi di Riace...)"Ceron "In compenso l'anno dopo abbiamo avuto gli "Sbronzi di Rialto", Wicks e Seals. Quante volte sono dovuti andarli a prendere di notte dalle parti di San Bortolomio..."





La serata è proseguita a suon di ombre e sprizzetti per concludersi con una bella tavolata dove gli impeccabili Gnocconi alla zucca e l'imperdibile Castradina (per onorare la ricorrenza della festa della Madonna della Salute) dell'Eco-Chef nonché Presidente, alias David Marchiori, l'hanno fatta da padroni.

Grazie a tutti di essere intervenuti!

Associazione Culturale Costantino Reyer














lunedì 17 novembre 2014

Aperitivo granata: gli indimenticabili anni Settanta della Reyer con Silvestrin e Ceron



Un altro passo nell'epopea reyerina. Sono gli anni Settanta, il decennio al centro del secondo appuntamento con “Aperitivo Granata”, il ciclo di incontri sulla storia della Reyer raccontata dai protagonisti che si terrà venerdì 21 novembre (19.00) presso la Bio-osteria del PalaPlip di via San Donà a Mestre. Dopo il successo dell'incontro sugli anni Sessanta con Cedolini, Ferro, Lessana, e Zamarin, toccherà a Luca Silvestrin e Piero Ceron (“padre d'arte” visto che il figlio Marco milita nella Reyer di Recalcati) introdurre gli appassionati ad un'età irripetibile, l'epoca del “basket-boom” a Venezia e in Italia.

La Reyer è assoluta protagonista di un decennio che consacra la pallacanestro come secondo sport preferito dagli italiani dopo il calcio. A Venezia la Misericordia è ormai troppo piccola e la nuova casa diventerà l'Arsenale, inaugurata nel '77 con una memorabile partita contro l'Olimpia Milano.
E' una Reyer che sforna talenti su talenti, a partire da Carraro e Gorghetto, che arrivano fino alla Nazionale. Ma sono tantissimi i giocatori cresciuti in maglia granata in quell'epoca, tra cui Luca Silvestrin e Piero Ceron (nella foto rispettivamente con il numero 12 Silvestrin in piedi terzultimo a destra, con il 5 Ceron, secondo inginocchiato da sinistra dopo il mitico massaggiatore Gianni Cavagnis). Saranno loro a raccontare storie, aneddoti e curiosità di quegli anni entusiasmanti. Saranno loro a ricordarci il calibro delle stelle americane passate in laguna in quell'epoca, da Steve Hawes a Ed Stahl, da Rick Suttle a Neal Walk.

L'Associazione Culturale Costantino Reyer invita tifosi e appassionati a partecipare alla serata.

Ingresso libero