venerdì 9 novembre 2012

Auguri vecchia Reyer

 

Auguri vecchia Reyer da...

quelli che Costantino Reyer l’hanno conosciuto di persona

quelli che giocavano all’aperto, sulla terra battuta
e con un pallone di stracci

quelli che giocano ancora all’aperto, con le scarpe di quando giocavano
e ci rimettono un ginocchio

quelli che mio papà era sempre alla Misericordia

quelli che non riescono a dimenticarsi di Charlie Sitton

quelli che quella volta dei 70 di Praja – ovviamente –
c’erano

quelli che si ricordano di fare gli auguri

quelli che a Varese si sono presi le monetine
e una soddisfazione senza prezzo

quelli che “Ma quanto beve Rascio?”

quelli che vogliono bene a Marco Calamai

quelli che hanno visto la Reyer vincere i due scudetti

quelli che consegnarono le chiavi della Misericordia
al sindaco, perché sulla maglia doveva esserci solo
“Reyer”

quelli che si sono fatti Venezia-Barcellona, in pullman
e non con Ryanair

quelli che Grattoni “Se non perdeva quel pallone…”

quelli per cui la Reyer è prima di tutto una famiglia

quelli che la Reyer non è un “brand”

quelli che a Casale non piangevano perché avevano dato tutto

quelli che a Casale “Ma se c’era Alvin non finiva così..:”

quelli per cui Massimo Guerra è una bandiera della Reyer

quelli che vorrebbero rivedere, anche solo per
un istante, Lorenzo Carraro con un pallone in mano

quelli che la Reyer non può giocare a Mestre

quelli che al Taliercio si sentono a casa

quelli che all’Arsenale guardavano con sospetto
la scritta “uscita di emergenza” che dava sul canale

quelli che hanno avuto come capitano Paolo Vazzoler

quelli che andavano alla Misericordia solo per
vedere nel riscaldamento le schiacciate di Carraro

quelle che andavano agli allenamenti della Carrera
perché Haywood non amava la biancheria intima

quelli che aspettavano solo che in curva facessero
salire il telone rosso per saltarci dentro

quelli che hanno pianto dopo Reyer-Brescia

quelli che non andrebbero mai a festeggiare la
retrocessione dei propri avversari

quelli che hanno fatto fare il bagno agli arbitri
dopo Canon – Stella Azzurra

quelli che quando sono da soli in contropiede
rivedono il fantasma di Boris Vitez

quelli che Andy Russo… è meglio non ripetere

quelli nati troppo presto come Vianello e che sarebbero
finiti dritti in America, altro che Belinelli…

quelli che ne hanno messi 40 al Real con la maglia
di Milano e hanno pensato “Però, no sò minga mal…”

quelli che hanno goduto vedendo Praja far
rotolare il pallone e Haywood doversi piegare
per prenderlo

quelli che hanno amato visceralmente la Reyer come Geroli

quelli che Celada non era proprio uno stinco di santo

quelli che in vaporetto facevano la strada con Bini

quelli come Carraro e Grattoni che si fermavano
a prendere spritz e tramezzino in Calle dee Rasse
di ritorno dall’allenamento

quelli che il Reyer Club San Bortolomio

quelli che hanno ancora la maglietta con il Moro
di Venezia tutta scolorita

quelli che hanno ancora la canottiera della Carrera
(mannaggia, beato lui…)

quelli che in maglia granata hanno battuto Carraretto
alle finali regionali ragazzi, ma poi lui ha vinto cinque scudetti

quelli che c’erano al Madison di Bologna quando
Guerra mise la tripla decisiva sotto la Fossa dei Leoni,
ma era meglio non dare nell’occhio con i festeggiamenti

quelli che la Storia non si compra

quelli che a Venezia c’erano tante squadre quante
erano le fermate della Circolare

quelli che hanno vinto due scudetti contro
le due squadre protette del regime

quelli che hanno visto Stefanini rimettersi
su la spalla e continuare a giocare

quelli che facevano le corse sulla scalinata
della Misericordia per prendere il posto

quelli che aspettano ancora il palazzetto
in Marittima

quelli che si ricordano dei 59 punti di Oscar

quelli che se avessero vinto lo scudetto
a Viareggio nel ‘46, il premio partita
sarebbe stato un bagno in mare

quelli che hanno fatto un salto nel futuro
vedendo giocare Steve Hawes

quelli che a Varese si sono beccati un bacio
da Toni Pastasutta

quelli che camminavano scalzi per le calli
come Marieto “El Longo”

quelli che fecero incazzare Lelli e Zorzi, messi
al posto dei “Do Mori” sulla  copertina di Basket 2000

quelli come Cedolini, Ferro, Zamarin,  che riportarono 
la Reyer in A con pochi soldi e tanto fiato

quelli che al canestro di Burtt contro Montecatini
si sono ritrovati cinque file più sotto

quelli che “Geroli, cambia!”

quelli che “De Sisti, metti Bubacco!”

quelli che giuravano che Valentinuzzi
sarebbe stato un crack

quelli che come Floyd Allen, lì sotto,
non ne abbiamo più avuti

quelli che “Carraro-Gorghetto, poule scudetto!”

quelli che c’erano a Castelguelfo e a Corno di Rosazzo

quelli che Stefanini è il più grande di sempre

quelli che non hanno ancora capito cosa fosse 
venuto a fare Ed Curry da queste parti

quelli che contro Livorno hanno
sfidato la neve per esserci

quelli che piangevano quando le ragazze
del femminile hanno vinto la Coppa Italia

quelli che Vitucci è uno di noi

quelli che “Ma ti te ricordi i blocchi de Seebold?”

quelli che hanno visto le pellicce di Sanford

quelli che non tifavano per il calcio
e tantomeno per una squadra di un’altra città

quelli che avevano il poster di Praja
in camera

quelli che per buttare i coriandoli alla squadra 
aspettavano entrasse Iman Haywood.

quelli che rovinavano tutte le forbici di mamma 

tagliando giornali per far i coriandoli per la partita

quelli che a Fabriano nel 95 erano in 9 e che 

dopo i supplementari la questura è andata a chieder di far meno casino

quelli che devono ancora pagare il conto 

al Frigorifero alla festa della promozione del '96.

quelli che nel '96 erano in 7 sulla Escort 

rossa a far i caroselli per Mestre

quelli che Ma quanto forte era Joe De Santis!

quelli che dopo aver visto Duranti e Vitolo 

arbitrare la Reyer...forse è meglio andare a confessarsi!

quelli che si ricordano un leone con il numero 9 

che si inchiapettava una pecora con il numero 9

quelli che "Ciao Guido Barbazza..non ti dimenticheremo mai"

quelli che con Trieste tiravano fuori la carta d'identità

quelli che hanno visto la Reyer far tutta la Vogalonga

quelli che hanno visto Rascio passare sotto 

il Sotoportego in Campiello Marco Polo (o come si chiama)

quelli che tifavano Mestre ma certe volte andavano
all'Arsenale, di nascosto dagli amici, solo per vedere
giocare Dalipagic  

quelli che videro il canestro più fallo di Guerra contro 
Pesaro e pensarono che con l’arcangelo non si poteva 
retrocedere

quelli che ricordano la routine ai liberi di Cozell McQueen

quelli che ridevano quando Shelton Jones faceva i 360 

e De Sisti s'incazzava parecchio

quelli che ancora oggi piangono quando pensano 

al secondo tempo di Burtt nella finale '96 contro Rimini

quelli che il Paròn mandava in campo senza
guardare quanti anni avevano

quelli che non ci credono che Marzinotto sia
diventato il re del karaoke

quelli che se vedono giocare oggi Bortolini 
sembra che il tempo non sia passato

quelli che c’erano, quelli che ci sono
e quelli che ci saranno


quelli che alla Misericordia facevano i coriandoli col giornalino "Basketboom"

quelli che, alla Misericordia, quando si intonava: "Per i miseri implora perdonooooonoooo, per i deboli implooooraaa.......PIEEETA'!" no ghe n'era più par nissuni


quelli che c'erano quando Franco "sangue" Ferro , minuscola guardia reyerina, rubò una palla a due a Enrico Bovone, 2.14 dell'All'Onestà di Milano


quelli che alla Misericordia videro il vecchio custode Scarpa venir aggredito da Joe Warren Isaac, dell'All'Onestà Milano, per avergli detto: "G'ho caro che g'avè perso"


quelli che alla Misericordia spronavano la squadra chiedendo a gran voce: "Cento! Cento! Cento!"


quelli che alla Misericordia sentivano di essere determinanti per lo scudetto, come quando Bottan, allo scadere, regalò la vittoria contro il Simmenthal Milano di Cesare Rubini


quelli che si ricordano la grinta di Sauro Bufalini quando si accusava del fallo...


quelli che hanno quasi fatto crollare la Misericordia quando Lorenzo Carraro inseguì Marzorati (mica uno qualunque) e gli inchiodò la palla al tabellone volandogli da dietro


quelli che erano a Bologna per lo spareggio con la Scavolini, convinti di essere una moltitudine, e si trovarono in netta minoranza


quelli che a Bologna, sempre per lo spareggio con la Scavolini, organizzarono una spedizione punitiva per liberare il compianto "Coco" Fagarazzi


quelli che Neal Walk significa: i due tiri liberi vincenti all'esordio nel Palasport dell'Arsenale contro la Cinzano Milano di un giovane Mike D'antoni


quelli che agli allenamenti di Nikolic, lo sentivano brontolare continuamente: "Ma cosa CE lo fai... cosa CE lo fai??"


quelli che, qualche anno fa, chiacchierando col grande vecchio Giulio Geroli: "Signor Geroli, si ricorda il grido: 'Giulio, cambia omo'?"; risposta: "Sì, ma no g'avevo nissuni da metar..."





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costantinoreyer@gmail.com : le più belle, le più ironiche, 
le più spiritose saranno pubblicate su questa pagina. 

Grazie per i contributi arrivati a: Elvis, Sandro, Simone B., Simone P. 

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