È
la sfida più antica della pallacanestro italiana. Almeno per quanto riguarda
l’attuale Serie A e le società ancora esistenti. Il primo incrocio tra l’allora
Borletti e la Reyer
risale al 1933. Finì 21 - 20 per la squadra veneziana, che però perse a tavolino
l’incontro di ritorno del girone B, permettendo ai milanesi di accedere alle
finali di Bologna. Non si parlava ancora di Olimpia, ma della squadra del
dopolavoro Borletti i cui trofei e la cui tradizione saranno acquisiti della
società fondata da Bogoncelli nell’immediato secondo dopoguerra.
Da
quell’anno Venezia e Milano si sono incontrate 84 volte, compresa la partita
vinta dall’Olimpia al Palaverde lo scorso dicembre. La bilancia pende
nettamente dalla parte meneghina con 60 successi contro i 23 dei lagunari,
fatta eccezione per l’unico pareggio fatto registrare il 6 aprile del ’52
(esattamente sessant’anni fa): alla Misericordia terminò 28 a 28.
Nonostante
il blasone e i successi siano tutti per Milano, contro l’Olimpia la Reyer è riuscita a cogliere
vittorie importanti e a volte curiose sul parquet avverso. Come quella dell’11
ottobre del 1987. È la quarta giornata di campionato e Venezia, targata
Hitachi, ha iniziato il campionato di A1 con tre sconfitte nelle prime tre
partite. Milano, per contro, è campione d’Italia in carica e gioca sul parquet
amico del PalaTrussardi. Dulcis in fundo, la Reyer si presenta senza Praja Dalipagic, rimasto
a casa per un infortunio.
Insomma,
una di quelle partite su cui non si sarebbero nemmeno accettate scommesse. E
invece la Reyer
guidata da un immenso Radovanovic, stupisce tutti vincendo per 81-80. Il
pacchetto dei lunghi a disposizione di coach Pero Skansi decide la partita. Per il
“Rascio” 27 punti, 9 falli subiti, 10 su 15 da due, 7 su 8 ai liberi (non la
sua specialità!), 17 rimbalzi, per un totale di 44 di valutazione. Il pivot di
Sarajevo fu ben spalleggiato da Clivo Righi (16 punti) e Tullio De Piccoli
(11), ma tutta la squadra fu davvero encomiabile. Il roster di quell’impresa da
ricordare era formato anche da Loris Barbiero, Fabio Marzinotto, Massimo
Valentinuzzi, Andrea Gianolla, Roberto Nicoletti e Andrea Gollessi.
È
questa anche l’ultima vittoria in trasferta per Venezia nei confronti di
Milano. Questa volta - e parliamo di questi giorni - la sorpresa non è nell'analisi del dopo partita, ma nel pre-partita e nel fatto che la Reyer si presenti non
diciamo favorita, ma almeno alla pari sul parquet delle ex mitiche “scarpette
rosse”. Un pensiero a quei ragazzi, che senza il loro totem Dalipagic,
superarono i campioni d’Italia (e d’Europa) in carica, andrebbe proprio fatto. Se non altro perché sia di buon auspicio.
Nella
foto, Mike D’Antoni e Roberto Nicoletti in azione al PalaTrussardi.
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