lunedì 17 dicembre 2012

Ecco il quintetto ideale per i 140 anni della Reyer



Clark, Carraro, Dalipagic, Hawes, Haywood, guidati da Tonino Zorzi in panchina. È il quintetto più forte di ogni tempo secondo gli appassionati reyerini che hanno risposto al sondaggio promosso dall’Associazione Culturale Costantino Reyer per celebrare i 140 anni dalla fondazione del sodalizio lagunare.

Si è chiusa con quasi 300 risposte (285 per l’esattezza) e un successo oltre le aspettative,  la consultazione durata due settimane che alla fine ha incoronato i cinque giocatori-simbolo ruolo per ruolo della ultracentenaria storia granata. Un quintetto di livello assoluto che farebbe sognare qualsiasi appassionato di basket e non solo reyerino.


Play
Una scelta all’insegna della contemporaneità quella in cabina di regia, dove è stato eletto con il 31% dei voti Kee-Kee Clark, attuale idolo della tifoseria. Ha avuto la meglio in una gara serrata con un altro play americano, Joe De Santis arrivato al 29%. Sul podio Giorgio Cedolini con il 15%.

Guardia
Tra le guardie è stato incoronato un altro idolo senza tempo: Lorenzo Carraro ha raccolto il 42% delle preferenze nel ruolo, davanti a Steve Burtt (24%)  e a Nane Vianello (12%), altro vanto della scuola cestistica veneziana.

Ala
In posizione di ala un autentico e previsto plebiscito per sua maestà Praja Dalipagic, che ha toccato quota 95% preferenze. Ma non sono mancati voti anche per un altro talento di spessore, tutto reyerino, come Stefano Gorghetto.

Ala-pivot
Un omaggio alla classe e all’attaccamento alla città di Venezia per la migliore ala-grande, ovvero Steve Hawes che si afferma con il 66% dei voti, seguito dall’istrionico Shelton Jones  (10%)  e dal più lontano nel tempo, ma mai dimenticato, Maciel Ubiratan (7%).

Pivot
Un autentico scontro tra titani invece sottocanestro. Qui ad avere la meglio è il califfo Spencer Haywood con il 41%, davanti al gigante di Sarajevo Rascio Radovanovic (37%). Al terzo posto un altro beniamino del popolo granata, ovvero Floyd Allen (14%).

Allenatore
Una scelta inequivocabile infine per la panchina:  spetta al Paròn Tonino Zorzi (64%) guidare questo quintetto dei sogni. Un riconoscimento non solo per aver colto tanti successi con la Reyer, ma anche per aver formato un’intera generazione di giocatori e tecnici in laguna.

Un ringraziamento da parte dell’Associazione a quanti hanno sostenuto l’iniziativa e vi hanno preso parte.

giovedì 13 dicembre 2012

Ultimi tre giorni per partecipare al sondaggio dei 140 anni della Reyer



Venezia Mestre – Conto alla rovescia per la chiusura del sondaggio online per celebrare il 140° della fondazione della Reyer. Mancano tre giorni al termine della consultazione popolare che incoronerà il “quintetto dei quintetti” in maglia orogranata.

Per partecipare basta inserire le proprie preferenze nel post che trovate qui sotto.

Le votazioni si chiuderanno domenica 16 dicembre alle 23.59

venerdì 7 dicembre 2012

Aggiornamento sondaggio 140 anni Reyer



Dopo una sola settimana dall’apertura del sondaggio promosso dall’Associazione Culturale Costantino Reyer, sono già oltre 150 i questionari compilati per eleggere il quintetto ideale per i 140 anni della società orogranata.

Tra i playmaker si preannuncia una sfida equilibrata, con l’idolo dei nostri giorni KeeKee Clark tallonato da De Santis, Cedolini e Gracis. Tra le guardie al momento le preferenze vedono in testa Lorenzo “Il Magnifico” Carraro, che stacca nell’ordine Burtt, Vianello e Alvin “Forever” Young.  Plebiscito annunciato tra le ali: Dalipagic primo in solitaria, ma una manciata di preferenze è arrivata anche per Gorghetto e Lamp.

In netto vantaggio anche Steve Hawes tra le ali forti, ma un buon numero di consensi lo hanno ricevuto anche Shelton Jones, Sergio Stefanini e Mark Hughes. Tra i centri invece si preannuncia un testa a testa appassionate fra Spencer Haywood e Rascio Radovanovic, seguiti da Floyd Allen.

Tra gli allenatori in testa il “Paròn”, Tonino Zorzi, che per ora precede Giulio Geroli, Frank Vitucci e Andrea Mazzon.

Per partecipare al sondaggio c’è tempo fino al 16 dicembre.

giovedì 29 novembre 2012

Vota il quintetto dei 140 anni della Reyer

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I Magnifici Cinque



La squadra più forte di sempre, per celebrare i 140 anni della Reyer. L’Associazione Culturale Costantino Reyer lancia l’invito ai tifosi reyerini e a tutti gli appassionati di pallacanestro a partecipare al sondaggio online per designare il quintetto “dei sogni” in occasione dello storico anniversario dalla fondazione della società lagunare.

Secondo il presidente David Marchiori l’iniziativa è «un modo per restituire centralità alla storia orogranata, in occasione di una ricorrenza così significativa, coinvolgendo in prima persona tutti quelli che si sentono legati al simbolo sportivo per eccellenza della città di Venezia».

Le “nominations” sono state definite dai membri dell’Associazione, contemperando i seguenti criteri: valore sportivo assoluto, successi in maglia Reyer, longevità in maglia Reyer, esempio di sportività, importanza per la crescita della Reyer, affetto dei tifosi.

Sarà possibile esprimere una sola preferenza per ciascuno dei cinque ruoli: playmaker, guardia, ala, ala-pivot, pivot. Un’ulteriore scelta sarà riservata al ruolo di allenatore.

«In molti casi non sarà una scelta facile, anche solo per il fatto di accostare epoche sportive tanto diverse. Non è una valutazione solamente tecnica, ma un modo per celebrare il mito reyerino fissando il quintetto ideale di tutti i tempi».

Ci sarà tempo per votare fino al 16 dicembre.

Criteri e motivazioni: le scelte ruolo per ruolo

Come ogni scelta, sarà una scelta parziale. Non è possibile citare tutti i giocatori che in qualche modo hanno lasciato il segno su di una delle società più antiche d’Italia. Ci abbiamo provato, i più grandi crediamo ci siano tutti. Ci sono tanti a cui noi e gli appassionati reyerini siamo legati. A tutti gli altri va il nostro pensiero e il nostro ideale abbraccio. 

I criteri adottati sono stati i seguenti in ordine di rilevanza: valore sportivo assoluto, successi in maglia Reyer, longevità in maglia Reyer, esempio di sportività, importanza per la crescita della Reyer, affetto dei tifosi. In questo modo si è cercato di delineare una rosa di nomi che potessero rendere l’idea dello spessore sportivo dei giocatori che hanno onorato la maglia della Reyer, mettendo in evidenza gli atleti di scuola reyerini e non, i giocatori italiani e quelli stranieri, attraversando epoche diverse che vanno dal secondo dopoguerra ad oggi. 

Playmaker 
I protagonisti in questo ruolo sono stati i giocatori italiani, moltissimi dei quali veneziani prodotti del vivaio orogranata: tra tutti li rappresentano Giorgio Cedolini e Loris Barbiero. Un italiano di valore assoluto, lanciato dalla Reyer ma consacratosi in altre piazze, è Andrea Gracis, tra i cinque nominati. Due esperienze in due momenti diversi per Sergio Mastroianni, alla guida della Reyer per tre stagioni: con lui alla guida arrivarono due promozioni ('92 e '96). Due gli stranieri: Joe De Santis e Kee Kee Clark, che da tre stagione guida il gioco veneziano e rappresenta uno dei migliori talenti visti in cabina di regia in maglia Reyer. 
Menzioni: Luciano Montini, Gigi Marsico, Ezio Lessana, Fabio Bortolini, Sandro Brusamarello.                                                                                  

Guardie 
Qui la scuola reyerina ha dato il meglio di sé. Come sarà possibile scegliere uno tra “Nane” “Toni” Vianello e Lorenzo Carraro? In entrambi i casi non si tratta solo di due tra i più grandi della storia lagunare, ma di due tra le guardie di maggior talento in assoluto mai espresse dalla pallacanestro italiana (in due fanno 226 presenze in azzurro). Anche “Nane” Grattoni è cresciuto nel vivaio veneziano, diventando capitano e bandiera della Reyer, approdando in piazze importanti in un’epoca (gli anni Ottanta) mai così ricca di talenti nel ruolo (per dare l’idea citiamo solo Antonello Riva ed Enrico Gilardi). E poi c’è Massimo Guerra, reyerino purosangue, l'enfant du pays, tiratore mortifero e beniamino incontrastato dei tifosi a cavallo tra anni Ottanta e Novanta, nonché protagonista della prima impresa di Varese nel ’92. A chiudere la rosa dei “nominati”, due stranieri amatissimi. Steve Burtt, talento offensivo incredibile, protagonista assoluto della promozione del ’96, poi sfumata per il fallimento; e Alvin Young, primo capitano reyerino non italiano, trascinatore nella cavalcata verso il ritorno ai playoff scudetto dopo ventisette anni, giocatore simbolo per eccellenza nel nuovo corso, esempio di dedizione e sportività declinata ai nostri tempi. 
Menzioni: Armando Fagarazzi, Marcello De Nardus, Tony Gennari, Waldi Medeot, Andrea Gianolla, Ron Rowan. 

Ali 
Qui non c’è storia. Il trono in questo caso è assegnato d’ufficio, ma sarebbe un delitto non considerare gli altri campioni che hanno rivestito questo ruolo. Lo scettro spetta a Drazen “Praja” Dalipagic, “Mister 70”, il Drago di Mostar, quattro stagioni in laguna, due promozioni, due playoff, una finale di Korac e medie realizzative oltre ogni immaginazione. Per fortuna dei tifosi reyerini la NBA era un sogno proibito per questioni politiche. Altrimenti un posto nei Boston Celtics di Bird, che lo provarono e ne restarono impressionati, non glielo avrebbe probabilmente tolto nessuno. Ma come non ricordare Stefano Gorghetto, giocatore di rara eleganza, più volte azzurro, uno dei talenti più cristallini mai sgrezzati dal vivaio reyerino? In tema di italiani non si può fare a meno di citare “Ciccio” Della Fiori, per due anni in laguna, uno dei più sopraffini tiratori italiani, giocatore di rara intelligenza cestistica. A meritare un posto d’onore è anche Brian Jakson, miglior marcatore della Serie A1 nel 1982, arrivato a Venezia con il difficile compito di far dimenticare Dalipagic, arrivando vicino a riuscirci. Già solo per questo merita di essere nominato. Infine vale la pena ricordare  Jeff Lamp, ex Lakers, tra l’89 e il ’91 due anni di punti e sprazzi di vera classe in un frangente poco fortunato della storia reyerina. Recente l'esperienza di Tamar slay, uno dei fautori della rinascita reyerina delle ultime due stagioni e giocatore di grande eleganza e professionalità.
Menzioni: Carlo Spillare, Kristaps Janicenoks,  Alberto Causin. 

Ali-pivot 
Non solo grandi giocatori, ma atleti che hanno addirittura segnato epoche diverse della pallacanestro in Italia. A cominciare da Sergio Stefanini, primo vero campione del basket italiano, due volte tricolore con la Reyer, altre cinque con Milano nel secondo dopoguerra. Una talento “ante-litteram”, giocava vicino al canestro, ma efficace in tutte le zone del campo. Un agonista impareggiabile, un innovatore nelle movenze, con quel suo tiro in sospensione dalla media che non finiva mai. Un vero gigante della storia reyerina. Pù tardi toccò al passaggio di Maciel “Bira” Ubiratan, una ventata di atletismo e tecnica nuova non solo per Venezia. Una leggenda del basket brasiliano capace di far innamorare nei primi anni Settanta per la sua dedizione un’intera città. Suo erede un altro degli stranieri ha contribuito al salto di qualità fisico e tecnico della pallacanestro in Italia in quella stessa decade. Parliamo del divino Steve Hawes. Le sue movenze strabiliarono le platee cestistiche di tutto il Paese e portarono in alto la Reyer, capace di arrivare addirittura al quinto posto assoluto. Per lui un legame con Venezia durato ben oltre le vicende cestistiche. Altri due USA completano le nominations: il generoso Mark Hughes e l’imprevedibile Shelton Jones
Menzioni: Guido Barbazza, Elvio Peric, Lloyd Scott, Roscoe Pondexter, Luca Silvestrin. 

Pivot 
Una galleria di giganti che impressiona per classe e statura. Dall’eclettico Djuric, primo straniero di spessore in maglia Reyer, a Rick Suttle, filiforme ed esplosivo intimidatore statunitense che a fine anni Settanta stabilì in Serie A una media record di stoppate tuttora imbattuta. Tocca poi a Sua Maestà Spencer Haywood. Una presenza travolgente, tra bagliori di classe assoluta e capricci da califfo insofferente. Forse il centro di talento più forte arrivato mai in Italia, senza dimostrare purtroppo tutto il suo potenziale. A sostituirlo fu Sidney Wicks, altro giocatore con una carriera NBA dai numeri impressionanti, ma meno decisivo di quello che ci si attendeva. Molto meno talentuoso, ma più affidabile - e per questo amatissimo - fu Floyd Allen. Tre stagioni alla Reyer, una promozione, caterve di rimbalzi e di punti. A chiudere il sestetto dei totem un altro giocatore adorato dai tifosi veneziani: “Rascio” Radovanovic. Solidità, tecnica, generosità, per un pivot mai più avvicinato dai suoi successori. 
Menzioni: Bruno Montesco, Antonio Calebotta, Trajko Raijkovic, Alberto Merlati, Ron Sanford, Leon Douglas.

giovedì 15 novembre 2012

Un "terzo tempo" per festeggiare insieme i 140 anni della Reyer



Secondo appuntamento con il “Terzo tempo con la Costantino Reyer”.  L’Associazione invita tutti i tifosi orogranata a unirsi alla serata che si terrà all’Osteria Biosolidale del Palaplip di Mestre per festeggiare insieme i 140 anni dalla fondazione della Società sportiva Costantino Reyer.  La serata si svolgerà domenica 18 Novembre a partire dalle 20.30, dopo la partita Umana Venezia – Acea Roma. Come sempre gli appassionati della squadra avversaria saranno graditi ospiti della serata.  

In omaggio ai partecipanti l’Associazione regalerà una copia del dvd della finale Reyer-Rimini del 1996.

Ospiti speciali saranno i giocatori dei “Putei Veci”, la squadra di rugby con sede alla Gazzera che ha conquistato lo scorso maggio il primo titolo di campione d’Italia amatoriale. Sarà l’occasione per conoscere una delle realtà sportive più vivaci e interessanti della città e per “andare a scuola” da chi di terzi tempi se ne intende!

L’Osteria Biosolidale è in via San Donà 195/c presso il Palaplip Centrale dell’Altraeconomia a Mestre.


Menù della serata “componibile” a scelta tra antipasto (5 euro),  primo (5 euro),  bevande (5 euro).


venerdì 9 novembre 2012

Auguri vecchia Reyer

 

Auguri vecchia Reyer da...

quelli che Costantino Reyer l’hanno conosciuto di persona

quelli che giocavano all’aperto, sulla terra battuta
e con un pallone di stracci

quelli che giocano ancora all’aperto, con le scarpe di quando giocavano
e ci rimettono un ginocchio

quelli che mio papà era sempre alla Misericordia

quelli che non riescono a dimenticarsi di Charlie Sitton

quelli che quella volta dei 70 di Praja – ovviamente –
c’erano

quelli che si ricordano di fare gli auguri

quelli che a Varese si sono presi le monetine
e una soddisfazione senza prezzo

quelli che “Ma quanto beve Rascio?”

quelli che vogliono bene a Marco Calamai

quelli che hanno visto la Reyer vincere i due scudetti

quelli che consegnarono le chiavi della Misericordia
al sindaco, perché sulla maglia doveva esserci solo
“Reyer”

quelli che si sono fatti Venezia-Barcellona, in pullman
e non con Ryanair

quelli che Grattoni “Se non perdeva quel pallone…”

quelli per cui la Reyer è prima di tutto una famiglia

quelli che la Reyer non è un “brand”

quelli che a Casale non piangevano perché avevano dato tutto

quelli che a Casale “Ma se c’era Alvin non finiva così..:”

quelli per cui Massimo Guerra è una bandiera della Reyer

quelli che vorrebbero rivedere, anche solo per
un istante, Lorenzo Carraro con un pallone in mano

quelli che la Reyer non può giocare a Mestre

quelli che al Taliercio si sentono a casa

quelli che all’Arsenale guardavano con sospetto
la scritta “uscita di emergenza” che dava sul canale

quelli che hanno avuto come capitano Paolo Vazzoler

quelli che andavano alla Misericordia solo per
vedere nel riscaldamento le schiacciate di Carraro

quelle che andavano agli allenamenti della Carrera
perché Haywood non amava la biancheria intima

quelli che aspettavano solo che in curva facessero
salire il telone rosso per saltarci dentro

quelli che hanno pianto dopo Reyer-Brescia

quelli che non andrebbero mai a festeggiare la
retrocessione dei propri avversari

quelli che hanno fatto fare il bagno agli arbitri
dopo Canon – Stella Azzurra

quelli che quando sono da soli in contropiede
rivedono il fantasma di Boris Vitez

quelli che Andy Russo… è meglio non ripetere

quelli nati troppo presto come Vianello e che sarebbero
finiti dritti in America, altro che Belinelli…

quelli che ne hanno messi 40 al Real con la maglia
di Milano e hanno pensato “Però, no sò minga mal…”

quelli che hanno goduto vedendo Praja far
rotolare il pallone e Haywood doversi piegare
per prenderlo

quelli che hanno amato visceralmente la Reyer come Geroli

quelli che Celada non era proprio uno stinco di santo

quelli che in vaporetto facevano la strada con Bini

quelli come Carraro e Grattoni che si fermavano
a prendere spritz e tramezzino in Calle dee Rasse
di ritorno dall’allenamento

quelli che il Reyer Club San Bortolomio

quelli che hanno ancora la maglietta con il Moro
di Venezia tutta scolorita

quelli che hanno ancora la canottiera della Carrera
(mannaggia, beato lui…)

quelli che in maglia granata hanno battuto Carraretto
alle finali regionali ragazzi, ma poi lui ha vinto cinque scudetti

quelli che c’erano al Madison di Bologna quando
Guerra mise la tripla decisiva sotto la Fossa dei Leoni,
ma era meglio non dare nell’occhio con i festeggiamenti

quelli che la Storia non si compra

quelli che a Venezia c’erano tante squadre quante
erano le fermate della Circolare

quelli che hanno vinto due scudetti contro
le due squadre protette del regime

quelli che hanno visto Stefanini rimettersi
su la spalla e continuare a giocare

quelli che facevano le corse sulla scalinata
della Misericordia per prendere il posto

quelli che aspettano ancora il palazzetto
in Marittima

quelli che si ricordano dei 59 punti di Oscar

quelli che se avessero vinto lo scudetto
a Viareggio nel ‘46, il premio partita
sarebbe stato un bagno in mare

quelli che hanno fatto un salto nel futuro
vedendo giocare Steve Hawes

quelli che a Varese si sono beccati un bacio
da Toni Pastasutta

quelli che camminavano scalzi per le calli
come Marieto “El Longo”

quelli che fecero incazzare Lelli e Zorzi, messi
al posto dei “Do Mori” sulla  copertina di Basket 2000

quelli come Cedolini, Ferro, Zamarin,  che riportarono 
la Reyer in A con pochi soldi e tanto fiato

quelli che al canestro di Burtt contro Montecatini
si sono ritrovati cinque file più sotto

quelli che “Geroli, cambia!”

quelli che “De Sisti, metti Bubacco!”

quelli che giuravano che Valentinuzzi
sarebbe stato un crack

quelli che come Floyd Allen, lì sotto,
non ne abbiamo più avuti

quelli che “Carraro-Gorghetto, poule scudetto!”

quelli che c’erano a Castelguelfo e a Corno di Rosazzo

quelli che Stefanini è il più grande di sempre

quelli che non hanno ancora capito cosa fosse 
venuto a fare Ed Curry da queste parti

quelli che contro Livorno hanno
sfidato la neve per esserci

quelli che piangevano quando le ragazze
del femminile hanno vinto la Coppa Italia

quelli che Vitucci è uno di noi

quelli che “Ma ti te ricordi i blocchi de Seebold?”

quelli che hanno visto le pellicce di Sanford

quelli che non tifavano per il calcio
e tantomeno per una squadra di un’altra città

quelli che avevano il poster di Praja
in camera

quelli che per buttare i coriandoli alla squadra 
aspettavano entrasse Iman Haywood.

quelli che rovinavano tutte le forbici di mamma 

tagliando giornali per far i coriandoli per la partita

quelli che a Fabriano nel 95 erano in 9 e che 

dopo i supplementari la questura è andata a chieder di far meno casino

quelli che devono ancora pagare il conto 

al Frigorifero alla festa della promozione del '96.

quelli che nel '96 erano in 7 sulla Escort 

rossa a far i caroselli per Mestre

quelli che Ma quanto forte era Joe De Santis!

quelli che dopo aver visto Duranti e Vitolo 

arbitrare la Reyer...forse è meglio andare a confessarsi!

quelli che si ricordano un leone con il numero 9 

che si inchiapettava una pecora con il numero 9

quelli che "Ciao Guido Barbazza..non ti dimenticheremo mai"

quelli che con Trieste tiravano fuori la carta d'identità

quelli che hanno visto la Reyer far tutta la Vogalonga

quelli che hanno visto Rascio passare sotto 

il Sotoportego in Campiello Marco Polo (o come si chiama)

quelli che tifavano Mestre ma certe volte andavano
all'Arsenale, di nascosto dagli amici, solo per vedere
giocare Dalipagic  

quelli che videro il canestro più fallo di Guerra contro 
Pesaro e pensarono che con l’arcangelo non si poteva 
retrocedere

quelli che ricordano la routine ai liberi di Cozell McQueen

quelli che ridevano quando Shelton Jones faceva i 360 

e De Sisti s'incazzava parecchio

quelli che ancora oggi piangono quando pensano 

al secondo tempo di Burtt nella finale '96 contro Rimini

quelli che il Paròn mandava in campo senza
guardare quanti anni avevano

quelli che non ci credono che Marzinotto sia
diventato il re del karaoke

quelli che se vedono giocare oggi Bortolini 
sembra che il tempo non sia passato

quelli che c’erano, quelli che ci sono
e quelli che ci saranno


quelli che alla Misericordia facevano i coriandoli col giornalino "Basketboom"

quelli che, alla Misericordia, quando si intonava: "Per i miseri implora perdonooooonoooo, per i deboli implooooraaa.......PIEEETA'!" no ghe n'era più par nissuni


quelli che c'erano quando Franco "sangue" Ferro , minuscola guardia reyerina, rubò una palla a due a Enrico Bovone, 2.14 dell'All'Onestà di Milano


quelli che alla Misericordia videro il vecchio custode Scarpa venir aggredito da Joe Warren Isaac, dell'All'Onestà Milano, per avergli detto: "G'ho caro che g'avè perso"


quelli che alla Misericordia spronavano la squadra chiedendo a gran voce: "Cento! Cento! Cento!"


quelli che alla Misericordia sentivano di essere determinanti per lo scudetto, come quando Bottan, allo scadere, regalò la vittoria contro il Simmenthal Milano di Cesare Rubini


quelli che si ricordano la grinta di Sauro Bufalini quando si accusava del fallo...


quelli che hanno quasi fatto crollare la Misericordia quando Lorenzo Carraro inseguì Marzorati (mica uno qualunque) e gli inchiodò la palla al tabellone volandogli da dietro


quelli che erano a Bologna per lo spareggio con la Scavolini, convinti di essere una moltitudine, e si trovarono in netta minoranza


quelli che a Bologna, sempre per lo spareggio con la Scavolini, organizzarono una spedizione punitiva per liberare il compianto "Coco" Fagarazzi


quelli che Neal Walk significa: i due tiri liberi vincenti all'esordio nel Palasport dell'Arsenale contro la Cinzano Milano di un giovane Mike D'antoni


quelli che agli allenamenti di Nikolic, lo sentivano brontolare continuamente: "Ma cosa CE lo fai... cosa CE lo fai??"


quelli che, qualche anno fa, chiacchierando col grande vecchio Giulio Geroli: "Signor Geroli, si ricorda il grido: 'Giulio, cambia omo'?"; risposta: "Sì, ma no g'avevo nissuni da metar..."





Se vuoi contribuire con il tuo "quelli che" sulla Reyer 
per arrivare a quota 140, inviaci una email all'indirizzo 
costantinoreyer@gmail.com : le più belle, le più ironiche, 
le più spiritose saranno pubblicate su questa pagina. 

Grazie per i contributi arrivati a: Elvis, Sandro, Simone B., Simone P. 

venerdì 2 novembre 2012

Reyer - Sutor, i precedenti e gli "ex"



Quella tra Reyer e Sutor è una vicenda recente. Ma per la storia orogranata Montegranaro ha un significato particolare. Contro i marchigiani infatti un anno fa arrivò la prima vittoria nella massima serie dopo 17 anni. Finì 72-62 per gli uomini di Mazzon che sciorinarono una prestazione senza sbavature, con uno Szewczyk da 22 punti e 11 rimbalzi. Una serata difficile da dimenticare, che segnò l’inizio di una stagione che avrebbe oltrepassato tutte le aspettative. 

Al ritorno, sul parquet del PalaRossini di Ancona, la Sutor si prese la rivincita per 93-88, al termine di una partita strana, piena di alti (offensivi) e bassi (difensivi). Miglior marcatore per la Reyer fu Clark con 31 punti e 40 di valutazione.

Saranno due gli “ex” ad incrociarsi sul parquet del Taliercio. Tra le fila ospiti gioca infatti Tamar Slay, per due anni pedina fondamentale dello scacchiere veneziano, tra i protagonisti massimi delle ultime due annate reyerine. La scorsa estate ha lasciato la laguna dopo aver messo a segno 1079 punti in 77 presenze con la maglia orogranata tra Legadue e Serie A. 

Ha invece risalito in direzione opposta l’Adriatico Ivan Zoroski, che l’anno scorso giocava in forze proprio a Montegranaro. Nella sua unica stagione in gialloblù, il play-guardia serbo ha fatto registrare 419 punti e 83 assist in 28 apparizioni con la maglia della Sutor, contribuendo alla salvezza della squadra marchigiana.

Precedenti: 2
Vittorie Reyer 1, vittorie Sutor 1.

giovedì 18 ottobre 2012

LA "PRIMA" DEL TERZO TEMPO CON LA "COSTANTINO REYER"



Venezia – Mestre. Meno quattro all’esordio del “Terzo tempo con la Costantino Reyer”. Domenica 21 Ottobre infatti sarà la prima uscita dell’iniziativa promossa dall’Associazione Culturale Costantino Reyer” per promuovere un modo di diverso di vivere lo sport e la città.

L’appuntamento è al Palaplip - Centrale dell’Altraeconomia in via San Donà a Mestre. A partire dalle 20.30 appassionati reyerini e non, potranno ritrovarsi dopo l’incontro Umana Reyer – Banco di Sardegna Sassari per condividere il post-partita attorno alla stessa tavola e festeggiare così il ritorno al Taliercio dei colori orogranata.

Il menù preparato per l’occasione dalla cucina dell’Osteria Biosolidale sarà il seguente: spaghetti al ragù alla napoletana o pennette radicchio e casatella (5 euro); piatto di affettati e formaggio (6 euro); birra media artigianale (4 euro).  Ogni portata è a scelta.

«Non poteva esserci occasione migliore per iniziare questa piccola ma speriamo apprezzata iniziativa –, commenta il presidente dell’Associazione David Marchiori. Il ritorno della Reyer al Taliercio è un segnale di entusiasmo per la città, che ci piacerebbe vivere tutti assieme anche dopo la partita».


mercoledì 17 ottobre 2012

Reyer-Dinamo Sassari: i precedenti



Sedici le partite disputate tra la formazione lagunare e quella isolana, tra Serie A2, Legadue e Serie A. Dieci le vittorie della Dinamo Sassari, sei quella della Reyer. Il primo incontro di sempre è datato 15 ottobre 1989 e si disputa al PalaSerradimigni. Vincono i lagunari di Calamai 75-74 contro la neopromossa Dinamo, allora colorata di amaranto e forte di un ex reyerino come Floyd Allen. Pochi mesi prima la squadra sassarese aveva conquistato per la prima volta nella sua storia la serie A2 con Mario De Sisti in panchina e Massimo Bini in campo, altri due ex della storia granata.

Le vittorie esterne per la Dinamo sono in totale tre e risalgono ai campionati 1991/’92 (Scaini – Banco di Sardegna 81-95), 1994/’95 (San Benedetto – Banco di Sardegna 88-90) e 2009/’10 (Umana – Banco di Sardegna 69-75).  È stato però necessario attendere lo scorso gennaio per vedere Reyer-Dinamo andare in scena sul palcoscenico della massima serie: 91-71 il risultato finale  per la squadra veneziana, che disputa una partita impeccabile (Szewczyk 21 punti, Young 17). Nel match di ritorno il Banco di Sardegna si riscatta e supera l’Umana 81-74. Tra i veneziani in evidenza ancora Szewczyk (25 punti) e Clark (14).

Nessun ex in campo stasera. In tribuna però il direttore sportivo della Reyer Federico Casarin, per anni beniamino della tifoseria sarda. Due i giocatori cresciuti a Venezia e dintorni nel roster di Sassari: Manuel Vannuzzo originario di Dolo e Mauro Pinton di Marghera.

Reyer Venezia - Dinamo Sassari
precedenti: 16
vittorie Reyer: 6
vittorie Dinamo: 10

venerdì 12 ottobre 2012

Terzo tempo con la "Costantino Reyer"


Nella pallacanestro è il fondamentale che sta alla base di tutto. Senza di questo non c’è movimento, non c’è tiro, non esiste il gioco. Nel rugby è un fondamentale che sta fuori dal campo, viene dopo la partita, ma non è meno importante. Per l’Associazione Culturale Costantino Reyer il “terzo tempo” riassume esattamente l’essenza dello sport come occasione di relazioni umane, come splendido pretesto per conoscere e conoscersi.

Da qui prende le mosse la nuova iniziativa lanciata dall’Associazione: “Terzo tempo con la Costantino Reyer”. «Un momento di convivialità che si svolgerà dopo le partite interne dell’Umana Reyer Venezia durante la stagione 2012-2013 – spiega David Marchiori presidente dell’Associazione -. Un menù fisso, un contesto informale, per stare insieme, oltre la partita. Una situazione aperta a tutti, sportivi e non, e in particolare agli appassionati delle squadre avversarie (non nemiche!) della Reyer, che naturalmente saranno sempre gli ospiti più graditi».

Un momento per ritrovarsi, fare comunità sotto il segno del più autentico “spirito Reyer”, fatto di rispetto, lealtà, voglia di stare insieme e confrontarsi. Il contesto scelto per l’iniziativa non poteva essere più adatto: è la Centrale dell’Altraeconomia, il Palaplip di Mestre. Sarà infatti il centro polifunzionale gestito dalla Cooperativa Sesterzo ad ospitare il “Terzo tempo con la Costantino Reyer”, in piena sintonia con il suo obiettivo di essere una risorsa aperta alla città. La cucina sarà quella della nuova Osteria Bio-solidale, recentemente aperta proprio all’interno del PalaPlip. Il primo appuntamento è per domenica 21 ottobre, per ritrovarsi dopo la partita Umana Reyer Venezia e Banco di Sardegna Sassari.

«Vogliamo dare un messaggio nuovo, in un modo diverso di approcciarsi allo sport – è il pensiero di Marchiori -, normale ad esempio per chi viene dall’ambiente del rugby, ma tutto da esplorare in altri contesti. L’Associazione intende questo “Terzo tempo” nell’accezione più allargata e inclusiva possibile: sarà un momento di scambio anche con altre realtà sportive, con altri soggetti associativi della città e non solo. Un punto di aggregazione e scambio sotto le insegne dello spirito “Costantino Reyer”».

Comunicato ufficiale

giovedì 4 ottobre 2012

Reyer - Pallacanestro Reggiana, gli ex e i precedenti



Per l’esordio “casalingo” di quest’anno l’Umana Reyer Venezia incontra la neopromossa Trenkwalder Reggio Emilia che ritorna in Serie A dopo 5 anni di Legadue. Fondata nel 1974 la Pallacanestro Reggiana entra nel basket che conta nella stagione 1982/83 disputando il primo campionato di A2 e dopo soli due anni centra la promozione in Serie A disputandolo per la prima volta nella stagione 1984/85. Da quel momento in poi ben 5 retrocessioni nella seconda serie ed altrettante promozioni fino ad oggi.

Tra le superstars degli anni passati Terrel McIntyre, Marcelo Nicola, Bob Morse, Joe Bryant (padre di Kobe Bryant) e lo sfortunato Mike Mitchell scomparso poco più di un’anno fa. Tra gli ex della partita non si può che partire da Capitan Alvin Young poi Matteo Maestrello Kiwane Garris, Mauro Sartori e l’ex coach Reyer Sandro Dell’Agnello, andando poi molto più indietro negli anni Ron Rowan e Giovanni “Nane” Grattoni.

Curiosità: solo pochi giorni fa la Pallacanestro Reggiana ha messo sotto contratto il giovane centro maltese Samuel Deguara che con i suoi 224 cm e 140 kg è il giocatore più imponente di tutta la Serie A.

Sono 18 i precedenti tra Reyer e Pallacanestro Reggiana a quasi trent’anni di distanza dalla prima sfida, che risale al campionato di serie A2 1983/84. In quell’occasione fu vittoria per la Cantine Riunite Reggio Emilia 85 a 76, contro l’allora Carrera Venezia. Le ultime sfide invece sono quelle nella stagione 2010/11 in Legadue con due vittorie esterne: all’andata Pallacanestro Reggiana 55 - Reyer 70 con 18 punti di Young, 14 di Clark e 10 di Allegretti e al ritorno Reyer 68 – Pallacanestro Reggiana 72 con 23 punti di Young, 17 di Slay e 14 di Allegretti. Il bilancio totale fra Serie A e Legadue è di 10 vittorie per la Pallacanestro Reggiana e 8 per la Reyer.

domenica 23 settembre 2012

Cena di inizio stagione

Anche quest’anno, come ormai di tradizione, l’Associazione Culturale Costantino REYER invita tutti gli appassionati reyerini alla cena di inizio stagione.

L’appuntamento è fissato per Giovedì 27 Settembre alle ore 20.00 presso l’Osteria Bio solidale ospitata nella Centrale dell’Altreconomia PLIP in via San Donà, 195/c a Mestre.

Il menù sarà a base di cibo biologico e locale al costo di 20€ a testa.

Durante la serata verranno messi in palio alcuni gadget a marchio Reyer tra tutti i partecipanti.

Vi aspettiamo numerosi!
Il Direttivo





giovedì 14 giugno 2012

1942 - 2012: a settant'anni dal primo scudetto


Che questo 2012 fosse un anno speciale per la storia granata, lo si era capito da un pezzo. Il ritorno in A, la prima partecipazione ad una fase finale di Coppa Italia, l’accesso ai playoff dopo 25 anni. E tutto nell’anno del Centoquarantesimo anniversario dalla fondazione della Società Sportiva Costantino Reyer.

Come se non bastasse, ecco un'altra ricorrenza che non può passare inosservata agli occhi e al cuore dei fedelissimi granata. Infatti il 14 giugno ricorrono i 70 anni dal primo scudetto della storia reyerina. Nella sfida conclusiva giocata alla Misericordia contro la Bruno Mussolini Roma, il 14 giugno 1942 la squadra lagunare conquista il tricolore battendo i capitolini per 32 – 28.

La Reyer corona finalmente con la vittoria finale il suo campionato, succedendo alla Ginnastica Triestina, dopo anni di sfide al vertice del movimento nazionale. Il dualismo tra i lagunari e giuliani anima la pallacanestro degli anni Quaranta, durante i quali la Triestina si era già laureata per due volte campione d’Italia nel 1940 e 1941.

Dopo due quarti posti consecutivi, la formazione veneziana riesce per la prima volta ad arrivare davanti a tutti con 18 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte all’attivo. Questi gli artefici dell’impresa: Luciano Montini, Marcello De Nardus, Giuseppe Stefanini, Armando Fagarazzi, Enrico Garbosi, Sergio Stefanini, Amerigo Penzo, G. De Nardus e Marchetti. Allenatore Carmelo Vidal.

mercoledì 9 maggio 2012

Messaggio dell'Associazione Culturale Costantino Reyer

L' Associazione Culturale Costantino Reyer vuole esprimere pubblicamente tutto il suo stupore relativamente a ciò che è accaduto da domenica scorsa in poi.

Conosciamo bene ed apprezziamo il senso di appartenenza e l’entusiasmo di tutte le componenti del tifo organizzato e non, così come riconosciamo alla Società i meriti per aver portato la Reyer agli attuali livelli.

Non riusciamo però a capire come il tono del confronto debba sempre raggiungere toni esasperati ed esasperanti.

Siamo alle porte di un momento storico: il ritorno ai playoff dopo 26 anni. Questo è avvenuto grazie all' attuale proprietà, alla dirigenza, allo staff tecnico e con il supporto di un’intera città che mai ha fatto mancare l'affetto e il sostegno alla Reyer.

Auspichiamo quindi che i toni vengano riportati ad un livello che non generi ancora una volta gratuite tensioni.

La società l'abbiamo sempre sostenuta, e sempre la sosterremo. Ma auspichiamo che alla gratitudine, alla stima e all' affetto non si preferiscano riverenza e fideismo, spesso generati da opportunismi di circostanza.

Ancora grazie alla dirigenza, alla squadra e a tutti i tifosi per questo splendido sogno, e mai come ora FORZA REYER!!

giovedì 3 maggio 2012

Reyer - Scandone: i precedenti


Sembra quasi un passaggio di testimone quello tra la storia della Reyer e della Scandone. Se il sodalizio lagunare saluta momentaneamente la serie A nel 1996, l’anno successivo Avellino assapora per la prima volta la serie A2 dopo quasi un decennio di onorata militanza in serie B. Così, nonostante l’anno di fondazione del club irpino risalga al 1948, i precedenti tra le due società sono recentissimi e risalgono al solo girone d’andata dell’attuale campionato (84-63 per Avellino, ma per la Reyer infortunio a Clark ed espulsione di Bowers).

Un ponte tra passato e presente è invece la nutrita galleria di “ex” che pure accomuna Venezia e Avellino. Il più carismatico è il “Paròn” Zorzi che prende per mano la Scandone a metà della sua prima stagione in A2 portandola alla salvezza. Ancor più significativo è il legame con Zorzi in veste di “senior coach”, quando nel 2008 sovrintende alla vittoria della storica Coppa Italia dei lupi di Campania, con Sylvere Bryan protagonista sul parquet. Ancor più d’attualità è un altro tecnico che accomuna le due squadre: Frank Vitucci, infatti, attuale allenatore della Scandone, si è formato cestisticamente alla Reyer durante gli anni ’80, per poi guidarla dal ’93 al ’96, fino alla promozione in serie A1 vanificata dal fallimento societario.

In tema di giocatori, se Venezia è stata la sua “scuola” e la sua consacrazione, Avellino è stata la squadra della maturità acquisita per Sergio Mastroianni, che chiude la carriera a poca distanza da casa (è casertano) disputando tre stagioni nella massima serie dal ’98 al 2001. Idolo in tempi recenti dei tifosi avellinesi è stato Szymon Szewczyk, oltre 10 punti di media e 6 rimbalzi a partita nelle due stagioni in biancoverde. Altro “ex” che scenderà in campo è Tamar Slay, con nove uscite all’attivo nel campionato 2008/’09 in terra irpina.

Precedenti: 1-0 Avellino



martedì 24 aprile 2012

Storici playoff: un omaggio ai 140 anni dell'epopea reyerina

 
Era lo spartiacque della storia recente reyerina e da domenica scorsa non lo è più. Dal 1987 la Reyer non partecipava ai playoff per lo scudetto. Era poco più che una chimera ripetere quel traguardo, un pensiero lontano. Nell’arco di pochi mesi, invece, è diventata realtà. Anche allora, sotto l’insegna Giomo, la Reyer ci arrivò da neopromossa, stupendo per lunghi tratti. La matricola di Tonino Zorzi, salita di serie dopo il terzo posto in A2 dell’anno prima, affrontò a viso aperto un campionato ricco di squadre competitive e stelle di prima grandezza come McAdoo, Gervin, Oscar.

Attorno all’asse Dalipagic-Radovanovic, ruotava un gruppo di giocatori italiani emergenti, senza pedigree, ma con tanta voglia di stupire. Una squadra che amava le sfide aperte e i punteggi alti, in cui il talento di Brusamarello, le doti balistiche di Masetti, la regia di Barbiero, trovarono l’habitat ideale per esprimersi. Finirà con una serie dall’esito imprevedibile, che vedrà la Reyer cadere proprio sul traguardo. Si chiuderà con un pizzico di delusione, una grande annata. Nessuno in quel momento, però, immagina che ci vorranno altri venticinque anni per ritrovarsi a quei livelli.

È il 2012 e la Reyer è di nuovo tra le migliori squadre d’Italia, quelle otto che si contenderanno il titolo tricolore. Lo fa dalla porta principale, con quattro giornate di anticipo, con tanti giocatori all’esordio nella categoria e altri che fino a poco tempo fa ne erano stati snobbati. Ha impreziosito la sua ascesa superando Siena, Varese, Virtus Bologna, violando il Pianella e battendo due volte Pesaro, come ai vecchi tempi. Questa squadra non poteva onorare meglio la storia reyerina nell’anno del 140° anniversario dalla sua fondazione. E questa squadra, nella storia reyerina, c’è già entrata di diritto.


Reyer Venezia e Juve Caserta: i precedenti


Sono 27 i precedenti tra Reyer Venezia e Juve Caserta. Nell’arco di trentasette anni il bilancio è di misura in favore dei lagunari che contano 14 vittorie contro le 13 dei campani. La prima sfida risale al 26 ottobre del 1975 e fu vittoria per la Canon con il punteggio di 81 a 58.

Le sfide più emozionanti tra le due compagini furono senz’altro gli spareggi al termine del campionato 1981-’82. Dopo una vittoria per parte, la terza e decisiva partita disputata in quel di Siena in campo neutro, vide prevalere la Reyer che si confermò così nella massima serie.

L’ultima vittoria degli orogranata in terra campana risale al campionato di A2 del 1995-’96. Dopo essersi affrontate per due volte nella fase regolare, Caserta e Venezia si incrociano nella fase ad orologio. La vittoria dei ragazzi di Vitucci è un piccolo capolavoro: Burtt trascina come sempre (30 punti), ben assistito da un Mastroianni (13) impeccabile in regìa e da capitan Silvestrin (11). Alla fine la Reyer sbanca il PalaMaggiò per 80-77.

L’ultimo precedente è quello del girone d’andata. È la prima sfida del 2012 e Venezia ha la meglio per 79-74, al termine di una delle partite più tirate viste al Palaverde quest’anno. Smith e Doornekamp sospingono la Juve Caserta, ma nell’ultimo quarto i lagunari si confermano spietati, sospinti da Clark (17) e Young (16) decisivi negli ultimi dieci minuti.

giovedì 19 aprile 2012

Di Virtus in Virtus: le sfide con Roma

 
La Pallacanestro Virtus è la principale società di pallacanestro di Roma ed è stata fondata nel 1960 attraverso la a fusione di due società di serie C di allora: la  San Saba ed il Gruppo Borgo Cavalleggeri. Dal 1980 milita stabilmente nella massima serie raggiungendo da quasi subito  grandi risultati. Infatti già nel campionato 1982-83 vince lo scudetto  sotto la guida del “Vate” Valerio Bianchini e con in campo il play superstar Larry Wright battendo in finale per 2 a 1 il Billy Milano di Coach Dan Peterson e di Dino Meneghin e Mike D’Antoni , partita storica per la pallacanestro italiana perché ancor oggi quella con il record di tutti i tempi per spettatori: ben 14.348. Nel 1984 la Virtus Roma ha poi vinto la Coppa dei Campioni  battendo in finale il Barcellona. Ma la serie vincente non si ferma qui: nel 1985 conquista la Coppa Intercontinentale e nel 1986 la Coppa Korac con un ex di entrambe le panchine, Mario De Sisti. Negli anni ‘90 poi - nonostante i grandi investimenti - i risultati non furono all’altezza delle aspettative, ma portarono comunque all’ombra del Cupolone una Coppa Korac nel 1992 e giocatori del  calibro di Brian Shaw, Danny Ferry,Michael Cooper, Dino Raja, Ricky Mahorn. Il nuovo millennio riserva alla Virtus Roma annate altalenanti culminate però con la finale Scudetto persa con Siena nel  campionato 2007-2008.

Questa sera  al Palaverde si rinnova una sfida che dura da poco più di 30 anni: infatti il primo incontro fra Reyer e la Virtus Roma risale al 29 Novembre del 1981, partita nella quale la Reyer uscì vittoriosa in trasferta per 88-116. Il bilancio complessivo però è favorevole a Roma con 12 incontri vinti a 8. In questo campionato il primo round è andato ai romani per 89 a 80 con 19 punti a testa per Slay e Szweczyk, mentre per la Virtus i migliori realizzatori sono stati Kakiouzis con 23 punti e  Dedovic con 17.

Tra gli ex di entrambe le squadre segnaliamo Petar Skansi e Mario De Sisti come allenatori e Shelton Jones come unico straniero, mentre come italiani Egidio Dalle Vedove, Fabrizio “Chicco Valente”, Tullio De Piccoli, Stefano Teso, Davide Bonora (ora anche Team Manager della Virtus) e Gianluca Lulli, unico ancora in attività (ora a Teramo). Poi da segnalare anche Federico Casarin, ora Direttore Sportivo Reyer, giocatore a Roma nel campionato 1988-89.


Nella foto in alto due idoli di Virtus e Reyer: l'ex capitano Fulvio Polesello in marcatura su Praja Dalipagic.

giovedì 5 aprile 2012

Cifra tonda: tra Reyer e Virtus sfida n.88



Se quella con l’Olimpia Milano è la sfida più antica della storia reyerina, quella con la Virtus Bologna è la partita più giocata. I precedenti tra la Reyer e le “Vu Nere” sono ben 87, distribuiti su settantasei anni storia. In questo arco di tempo le due squadre hanno dato vita ad una lunga serie di scontri sportivi di grande fascino, specialmente quelli degli anni Quaranta, quando in palio c’era quasi sempre lo scudetto.

Il computo tra vittorie e sconfitte vede avanti i felsinei con 53 successi, contro i 34 della Reyer. Particolarmente positivo per i lagunari il decennio ’64-’74, durante il quale Venezia si dimostrò superiore con un bilancio di 11 vittorie contro 9 sconfitte nei confronti della Virtus. Anche durante gli anni ’80, durante i quali la Reyer non lottava per le posizioni di vertice, per i bolognesi la sfida in laguna risultò letteralmente improba: nessuna vittoria sul parquet dell’Arsenale in cinque apparizioni.

L’ultimo precedente è quello del girone d’andata, che i bianconeri si sono aggiudicati per 88-80. In quell’occasione la Virtus comandò la partita dall’inizio alla fine, costringendo la Reyer ad una delle rare serate di difficoltà di questa stagione. A spiccare fu soprattutto la “coppia  verticale” Gigli-Sanikidze (16 punti ciascuno), imbeccati a dovere da un ottimo Poeta (17). Impressionante in quell’occasione la percentuale da due punti dei virtussini: 74.2%. Per la Reyer tre giocatori in doppia cifra alla fine: Slay 22, Bowers 20, Clark 20.

In attesa di una partita da cifra tonda come nessun’altra (n.88), sia la storia, che l’attualità dicono una cosa: Reyer-Virtus sarà ancora una volta una sfida all’insegna dell’agonismo.


Precedenti Serie A:
Reyer Venezia – Virtus Bologna: 87 partite
Vittorie Reyer 34 – Vittorie Virtus 53