giovedì 27 ottobre 2011

Il Livornese e l'Acqua Santa


Il Livornese è Tommaso Fantoni. Occhio sveglio, risposta pronta e naturale propensione alla compagnia. L’Acqua Santa è quella polacca, in cui Szymon Szewczyk deve essere caduto da piccolo, o per lo meno in cui ha intinto la manina benedetta che domenica scorsa tanto ha fatto ammattire il povero Shermadini, che a un certo punto si muoveva sul parquet del Palaverde come un Mr.Bean in stato confusionale.

Sono stati loro i protagonisti della serata organizzata dall’Associazione Culturale Costantino Reyer, che ha aperto la stagione alla Trattoria La Pesa di Scaltenigo («un fià più in là, sta el boia» ha commentato qualcuno), grazie all’attenta regia organizzativa di Sandro Beccari e alle doti di intrattenitore del Gran Cerimoniere e Presidentissimo David Marchiori.

«Ho lasciato un posto che mi è rimasto nel cuore come Avellino. Non sapevo cosa aspettarmi venendo qui. Ma il calore che ho provato stasera da parte di tutti voi, mi ha fatto sentire già a casa». Non si è perso d’animo il buon Szymon, che con sincero slancio e in maniera del tutto genuina ha preso la parola testimoniando il piacere di aver passato la serata in compagnia dei trenta fedelissimi orogranata accorsi per l’occasione.

Dopo le foto di rito, la consegna delle tessere dell’associazione ai due volti nuovi della Reyer 2011/2012. «Peccato solo che, dopo due ore che tentate di pronunciare il mio nome, siate riusciti a scriverlo sbagliato!» È l’attenta chiosa di Szewczyk che prende in castagna il duo Beccari-Marchiori, prima dei saluti finali.

In rappresentanza della società sono intervenuti Morris Ceron e Federico Bacciolo, che hanno esortato gli aficionados orogranata ad essere vicini più che mai alla squadra e alla società nonostante l’esilio nella Marca, rassicurando al contempo tutti quanti che il binomio Reyer e Venezia, è e rimarrà - per sempre inscindibile.

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